Banche – UBS supera la crisi con i bonus

La crisi è finita. Almeno per i manager di UBS. Il gruppo elvetico, non solo ha ritrovato gli utili nel corso del 2009, ma ha anche riscoperto i maxi-bonus. Nel corso del 2009 UBS ha versati al top management ben 69 milioni di franchi svizzeri, in netto aumento rispetto ai 9 milioni del 2008.

Ma, secondo quanto riferito dall’istituto svizzero siamo comunque di fronte a un taglio del 72% rispetto ai livelli dei compensi pre-crisi. E, inoltre, il chairman della banca, Kaspar Villeger, ha rinunciato a incassare il bonus e si è ridotto la retribuzione fissa da 2 milioni agli attuali 850.000 franchi. Non solo. anche il ceo Oswald Gruebel ha rinunciato al bonus, ma non alle opzioni su 4 milioni di azioni UBS

A chi sono andati allora i 69 milioni di franchi? Ai 6 manager che hanno lasciato UBS l’anno scorso per effetto di vincoli contrattuali. L’assegno più pesante è stato staccato per il capo dell’investment bank di UBS, Carsten Kengeter, che ha percepito oltre 13 milioni di franchi svizzeri, in larga parte come bonus per risultati raggiunti in un arco temporale di 3-5 anni.

Se a questi numeri aggiungiamo la notizia di alcune settimana fa relativa sempre a UBS all’annuncio di voler garantire ai bankers, per le sedi di Hong Kong e Singapore, un bonus pari almeno allo 0,1% dell’importo raccolto, a patto che tale raccolta sia almeno pari a 10 milioni di franchi svizzera, è evidente che per il gruppo elvetico la crisi del 2008 è un lontano ricordo. O forse il bonus è la nuova ricetta per combattere la crisi.

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