Assicurazioni Generali alza la china e chiude il 2009 con utile in crescita del 52% a 1,3 miliardi di euro, al di sopra del consensus degli analisti. Rispettate le previsioni sul dividendo, che sarà di 35 centesimi per azione, con un pay-out in crescita del 41,6%. Dopo un 2008 difficile, insomma, per il Leone il peggio sembra essere passato, nonostante la debolezza “sistemica” sul fronte del Danni, bilanciata però dai buoni risultati nel segmento Vita e nel segmento finanziario. Il risultato operativo nel ramo dei sinistri è calato infatti del 38,6% a 1,3 miliardi, appesantito dall’aumento del combined ratio (il rapporto tra costi e sinistri rispetto ai premi), passato dal 96,4% al 98,3% a causa dell’aumento (+1,9%) dei sinistri “per eventi catastrofali” nel ramo auto. Il peggioramento del combined ratio è più forte in Italia, dove è salito dal 100% al 102,4%.
D’altro canto, il risultato operativo del Vita è cresciuto del 34,2% a 2,45 miliardi grazie al buon andamento del quarto trimestre in Francia, Germania e Est Europa. I premi sono stati di 70 miliardi (+6,2%), con una raccolta vita netta quasi raddoppiata a 16,1 miliardi. Migliora la solidità del gruppo, con la crescita del 47,2% del patrimonio netto, grazie anche alla fusione Alleanza-Toro. Il segmento finanziario ha beneficiato degli introiti dello scudo fiscale, chiudendo con un risultato operativo di 432 milioni, +30% rispetto al 2008.
“Se non ci saranno eventi catastrofici puntiamo a un risultato operativo tra 3,6 e 4,2 miliardi nel 2010”. Cosi’ l’amministratore delegato di Generali, Giovanni Perissinotto. “Possiamo essere orgogliosi dei risultati raggiunti nel 2009. – ha aggiunto l’a.d. – Possiamo guardare con una certa dose di ottimismo all’anno in corso. Anche se il mercato rimane fragile siamo in una posizione abbastanza forte per affrontare il mercato quest’anno’. ‘Le opportunita’ di crescita saranno selezionate con cura’ – ha sottolineato Perissinotto.