Le raccolte dei musei lombardi tra Neoclassicismo e Simbolismo

L’esposizione, curata da Ferdinando Mazzocca, è promossa dalla Rete Museale dell’Ottocento Lombardo e realizzata dal Comune di Monza con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni Artistici e Culturali, della Regione Lombardia e della Provincia di Monza e Brianza, nonché dell’importante sostegno di Cariparma.

La qualità delle singole opere e un percorso espositivo articolato in otto sezioni tematiche, metteranno in evidenza le trasformazioni della pittura di paesaggio, documentando i diversi movimenti, le tendenze e i protagonisti. Potrà così emergere la statura di pittori di respiro nazionale ed in alcuni casi internazionale, dislocati in una lunga stagione che va dal Neoclassicismo al Romanticismo, dal Realismo al Simbolismo, declinati ogni volta in esperienze caratterizzate in maniera originale. La verifica della continuità e del primato della pittura di paesaggio nell’ambito della civiltà dell’Ottocento lombardo consentirà di riflettere anche sui profondi rapporti tra questa particolare produzione pittorica e il dibattito culturale contemporaneo, sia sul versante scientifico – le riflessioni sul territorio di Carlo Cattaneo – che su quello letterario – pensando alla straordinaria influenza esercitata dalla poesia e dal romanzo di Alessandro Manzoni.
 
La mostra sarà dunque l’occasione ideale per visitare, con percorsi guidati, alcune sale del complesso monumentale della Villa Reale di Monza, che saranno eccezionalmente aperte al pubblico il martedì, il giovedì, il sabato, la domenica e i giorni festivi. Per la prima volta l’ingresso alla mostra dal Roseto “Niso Fumagalli” consentirà ai visitatori di godere della magnifica scenografia floreale che farà da collegamento tra Serrone e Villa Reale. Considerando infine la contiguità con i Giardini Reali e il grande Parco di Monza, una mostra sulla pittura di paesaggio nell’Ottocento assume in realtà un forte legame con l’attualità, con particolare riferimento al tema dell’identità regionale e alla difesa del territorio lombardo, proprio a partire da questa grande opera di architettura vegetale: il primo parco all’inglese realizzato nel continente europeo fuori d’Inghilterra.
L’ interessante e piacevolissima esposizione consentirà inoltre di valorizzare la ricchezza del patrimonio ottocentesco dei musei lombardi e di trarre un importante bilancio sugli obiettivi e sulle attività sinora svolta dalla Rete museale dell’Ottocento Lombardo istituita per promuovere, attraverso lo strumento della ricerca, la conoscenza e la valorizzazione di tale patrimonio.

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