Unicredit: Banca Unica, domani il comitato

La Lega, uscita vincente dalle regionali, stringe la morsa attorno a Unicredit che però prosegue nel suo progetto di Banca Unica. Il confronto tra management e soci è previsto per domani, quando si terrà il secondo comitato strategico in vista del consiglio del 13 aprile. Il bancone, così come richiesto dai soci, non si concretizzerà nella sua versione originale ma con l’aggiunta della figura, peraltro auspicata da Bankitalia, del country manager per l’Italia. Il totonomine per il momento non è ancora entrato nel vivo visto che la priorità per ora è la definizione del modello organizzativo e delle deleghe. Ma secondo le indiscrezioni sarebbero già stati fatti i nomi Roberto Nicasto e Paolo Fiorentino, due dei tre attuali deputy ceo del gruppo, assieme all’attuale direttore del personale Rino Piazzolla.

Il progetto di Banca Unica prosegue sullo sfondo del botta e risposta che ieri c’è stato tra il neo eletto governatore del Veneto Luca Zaia e l’ad di Unicredit Alessandro Profumo. Facendo eco alle precedenti affermazioni del sindaco leghista di Verona Flavio Tosi (principale azionista di Cariverona), Zaia ha auspicato ad una banca “meno global e più local”. Immediata la replica dell’ad di Unicredit: dall’esito delle elezioni “nessun rischio” per la banca unica. “Noi gestiamo una banca – ha proseguito diplomaticamente – abbiamo grande rispetto per la politica e la politica ne ha sempre avuto per noi”.  Di certo, a favore del progetto voluto da Profumo l’altro giorno, secondo quanto riporta il Messaggero, sarebbe uscito allo scoperto il vicepresidente libico Farhat Omar Bengdara, secondo cui la fusione in Unicredit delle sette banche serve a “migliorare i servizi per i clienti e la riunificazione è un facilitatore di questo processo”.

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