Roma sanziona Londra e Parigi

di Fabrizio Tedeschi

Un commiato champagne per il commissario Di Benedetto. Prima di lasciare la Consob ha firmato ben quattro provvedimenti sanzionatori a carico di operatori esteri (due inglesi, un francese e un belga) per violazioni della normativa italiana in materia di market abuse. Si tratta di una coda della vicenda relativa alla pubblicazione di una importante ricerca sulla società Italease da parte di City, con comunicazione “anticipata” a parecchi gestori e broker, che ne hanno tratto una posizione di vantaggio. Dopo aver sanzionato un buon numero di operatori italiani, la Consob chiude le istruttorie su quelli esteri. I provvedimenti si segnalano per la conferma di alcuni principi e per le novità transfrontaliere. In primo luogo si ribadisce, ove ve ne fosse bisogno, che la ricerca, in relazione sia al proprio contenuto sia alla data di pubblicazione, può costituire un’informazione privilegiata e come tale deve essere trattata. Ovvero deve essere tenuta riservata oppure manifestata a tutto il mercato. Per evitare facili equivoci: non s’impone di divulgare la ricerca a tutto il mercato, ma si richiede che ne vengano tenuti riservati il contenuto e la data di uscita fino a che non siano effettivamente comunicati a tutta la propria clientela. In alternativa, non la ricerca e i suoi contenuti, ma la sua data di uscita dovranno essere comunicati a tutto il mercato. Ovviamente questo vale nell’ipotesi che la ricerca non sia fatta sulla base di informazioni privilegiate. Ove così fosse, la ricerca stessa costituirebbe una violazione della normativa.
Il secondo punto rilevante è la distinzione tra insider primari e secondari. La differenza, nell’entità della sanzione, è netta: chi ha operato avendo avuto direttamente l’informazione ha subito una sanzione più che doppia di chi ha operato avendo appreso l’informazione non direttamente, ma tramite un terzo. Può sembrare una sottigliezza giuridica, ma ha la sua motivazione e, come si è visto, una notevole rilevanza anche economica. E anche questo aspetto incide sul funzionamento di comitati e riunioni di lavoro, da disciplinarsi anch’essi rigidamente. Da ultimo è la valenza transfrontaliera della sanzione. Sono stati colpiti operatori e intermediari esteri, dopo una complessa istruttoria, che ha concesso loro tutte le garanzie del contradditorio, proprio come se avessero sede in Italia.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
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