Salone del risparmio: Dai prodotti ai clienti

Seconda giornata di appuntamenti per il Salone del Risparmio. In occasione della riunione plenaria di questa mattina aperta con la video-conferenza di Amin Rajan che ha provocato i relatori, sostenendo quelli che sono i cambiamenti che l’industria europea del risparmio gestito dovrebbe attuare, evidenziando sia temi già molto noti, come quello del conflitto di interesse, ma anche temi assai meno dibattuti come quello di creare una consulenza adatta alle nuove generazioni.

Il panel di relatori non ha comunque perso l’occasione di ribadire l’importanza che l’educazione finanziaria, il sistema di regole, la distribuzione svolgano ciascuna il proprio ruolo in modo da far crescere adeguatamente l’industria. Se Giovanni Sabatini, direttore generale di ABI ha evidenziato che le 4 aree di intervento (distribuzione, prodotti, educazione finanziaria e sistema di regole) necessitano di un miglioramento, Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni, ha evidenziato quelle che saranno le prossime sfide dell’industria, in particolare per l’ambito della previdenza la necessità di creare dei conti di corrente di risparmio a lungo termine. 

Passando al lato distributori Germana Martano, direttore generale di ANASF ha evidenziato che i promotori si sono comportati molto bene e che ha sottolineato il dispiacere riguardo al fatto che ci si possa innamorare di modelli differenti (il riferimento è agli IFA anglosassoni) senza aver sfrutatto tutte le potenzialità del modello attualmente in essere. Un modello distributivo che secondo Fabio Galli, è ricco, proprio perché racchiude in sè differenti modelli. Per Marco Tofanelli l’evoluzione del sistema non potrà che porre al centro il cliente e anche in ottica di consulenza, non si potrà prescindere da una “consulenza-distribuzione”. 

Infine per Gianluca Bisognani che in questa tavola rotonda rappresentava AIPB è necessaria una semplificazione non solo della normativa, ma anche del lato commerciali. Per l’esperto la fiducia dei clienti non dipende dai prodotti ma dalla conoscenza di quelli che sono i bisogni e le esigenze delle famiglie. Per questo è utile anche capire la psicologia degli investitori, quindi è importante la finanza comportamentale. 

Il tutto si potrebbe racchiudere in un passaggio fondamentale sui quali i relatori concordano: “è necessario il passaggio da una campagna di prodotto a una campagna di cliente”. 

Guarda parte della conferenza cliccando qui

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