Le perdite sul credito del settore bancario italiano potrebbero arrivare alla somma complessiva di 59 miliardi di dollari nel triennio 2009-2011, pari a circa il 3,8% dei prestiti al consumo alla fine del 2008. Lo stima l’agenzia di rating S&P’s in una ricerca sul sistema bancario italiano pubblicata oggi. “Questa nostra attesa di perdite sul credito potenzialmente alte – scrivono gli analisti della società di rating – riflette principalmente la nostra analisi circa la velocità e la profondità della recessione in Italia nel 2008-2009 seguita dalle nostre attese per un tasso di crescita molto basso nel 2010 e 2011”.
Il totale delle perdite sul credito per le banche italiane tra il 2009 e il 2011 sarà probabilmente simile a quello raggiunto in Italia nella recessione degli inizi anni Novanta. I rischi per le banche si concentrano sul mondo delle picole medie imprese, mentre l’esposizione appare inferiore per quanto riguarda il credito alle famiglie. Nel complesso le perdite derivanti dai mutui e dai prestiti alle famiglie dovrebbero infatti rappresentare meno di un quinto dei 59 miliardi di perdite previste per il triennio.
Nel dettaglio, l’agenzia ha abbassato i rating di Intesa Sanpaolo e di Mediobanca da AA-/A-1+ a A+/A-1. La mossa è giustificata dalla vulnerabilità degli istituti alle deboli prospettive dell’economia domestica che non supporta i rating precedentemente assegnati. L’outlook è stabile. Confermato, sempre con outlook stabile, l’A/A-1 assegnato a Unicredit. Per Mps ribadito l’A-/A-2, ma ridotto a BB+ il rating sugli strumenti ibridi emessi dalla banca senese. Confermato il giudizio A-/A-2 per Banco Popolare con outlook negativo. Ridotto invece il giudizio a BB- da BB per gli strumenti ibridi dello stesso istituto veneto. Confermati i rating A-/A-2 su Bpm, Bper, Carige e Credito Emiliano. Scende infine a A/A-1 il rating di Banca Fideuram (gruppo Intesa Sanpaolo) dal precedente A+/A-1. L’outlook è stabile.