Goldman, inchiesta per frode

Dopo l’inchiesta condotta dalla Securities and Exchange Commission (Sec) in merito alle cdo (collateralized debt obligations), questione che pare sia in procinto di concludersi con un patteggiamento, il Goldman Sachs Group si trova ancora nel mirino di accertamenti delle autorità, questa volta dalla procura generale di New York, che ha aperto un’indagine.

La reazione della banca di investimento è stata del tutto pacata, anzi il portavoce ha dichiarato di non essere sorpreso della notizia, “data l’attenzione di cui è stata oggetto la società non siamo sorpresi di un’inchiesta” ha affermato aggiungendo: “Collaboreremo per qualsiasi richiesta di informazione”.
Soltanto pochi giorni fa il Ceo Lloyd Blankfein e altri manager sono stati torchiati dai parlamentari, nel quadro di  una delle fasi peggiori nei 140 di storia della Goldman, che stanno rendendo la più prestigiosa big di Wall Street una sorta di capro espiatorio.

Sebbene inizialmente alcune fonti abbiano indicato la Cdo Timberwolf1, una hybrid collateralized debt obligation venduta da Goldman e liquidata nel 2008 che nel giro di cinque mesi del 2007 perse fino all’80% del suo valore, come oggetto dell’indagine, successivamente è emerso che l’inchiesta penale nei confronti della banca è stata intentata per frode.
La magistratura, secondo quanto riportato dalla stampa statunitense, vuole infatti accertare se Goldman o suoi dipendenti hanno commesso frodi legate alle operazioni sui mutui. L’inchiesta è a uno stadio iniziale e sarebbe legata all’azione legale civile della Sec, ma la Goldman ha negato ogni addebito.

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