Il vero risultato per le banche

…e merita qualche considerazione. Nel 2008 si sono rilevate perdite e si sono imputate all’esercizio le svalutazioni assorbendo riserve patrimoniali. Nel 2009, al contrario, l’area finanziaria e quella connessa con il finanziamento dei mutui non ha presentato problemi ed ha consentito qualche recupero. Per contro si è manifestata la crescita di crediti dubbi, incagli, sofferenze e perdite. La sequenza indicata incide sui tempi in cui gli effetti si manifestano sui bilanci a seconda della classificazione delle posizioni coinvolte. Non tutte le banche si ritrovano nella medesima posizione oppure hanno registrato lo status quo in modo omogeneo.
Ancora una volta, la crisi finanziaria si ribalta sul sistema economico e spalma i suoi effetti nel tempo e nello spazio. Sotto il primo profilo ciò preoccupa in prospettiva poichè l’impatto si manifesterà in futuro. Non a caso nella scorsa settimana S&P ha modificato in pejus il rating di alcune banche italiane. Le 11 banche oggetto del declassamento sono diverse da quelle colpite nel 2009; ciò evidenzia un problema di deterioramento armonico (per quanto pericoloso), in accordo con l’impatto complessivo della crisi nel contesto italiano, mai oppressivo, comunque invasivo e non solo temporaneo.
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