I derivati sono la Grecia dei Comuni
Sul banco degli imputati, ieri, c’erano Jp Morgan, Ubs, Deutsche Bank e Depfa Bank, e 13 persone fisiche per contratti swap stipulati con il Comune tra il 2005 e il 2007 sottostanti bond per 1,68 miliardi di euro. In base alla ricostruzione dell’accusa, il Comune sarebbe stato raggirato da banche, funzionari e tecnici comunali per permettere agli istituti di credito di incassare un profitto illecito di 100 milioni di euro, pari al “buco” lasciato alle casse dell’amministrazione. Il pm Alfredo Robledo, titolare dell’inchiesta, ha spiegato il senso del procedimento: “Le banche fanno il loro lavoro, che è creare profitto. E il contratto derivato può essere utile ma va usato nel modo corretto altrimenti può accadere quello che sta succedendo in Grecia, che è sotto agli occhi di tutti”. Per questo, ha aggiunto, “serve una regolamentazione”.
Il giudice della quarta sezione Carmen D’Elia ha accolto le richieste di costituzione di parte civile di Palazzo Marino, rappresentato sul fronte civile dall’avvocato Giuseppe Lombardi e sul fronte penale dall’avvocato Carlo Grosso. Il dibattimento è cominciato e subito è slittato al 19 maggio perché riassegnato per motivi di calendario al giudice Oscar Magi, presidente della quarta sezione.
Le indagini del pm Alfredo Robledo, avviate su esposto del consigliere comunale Pd Davide Corritore (ex ad di Deutsche Bank sgr), hanno fatto da apripista per varie altre indagini sui derivati. Lo stesso Robledo sta attualmente esaminando i contratti di prestiti obbligazionari emessi dalla Regione Lombardia e dalla Regione Liguria e ha poi girato un fascicolo alla procura di Bari su un bond emesso dalla Regione Puglia.
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