Mediobanca, i conti migliorano

Mediobanca ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio 2009/2010 con un balzo dell’utile netto a 354,4 milioni di euro, quasi dieci volte il dato dei primi nove mesi dell’esercizio precedente che era pari a 39,3 milioni. Nel solo terzo trimestre l’utile netto si attesta a 84 milioni contro la perdita di 61 milioni di un anno prima.

Malgrado un contesto economico e mercati finanziari “ancora assai fragili”, i ricavi, si legge nella nota diffusa oggi dalla Merchant Bank, sono cresciuti del 25,3% a 1,6 miliardi, con progressi in tutte le aree di business. In aumento anche il risultato netto, a quota 354 milioni dai 39 milioni dello scorso anno. 

I ricavi della divisione Corporate Investment Banking (Cib) sono cresciuti del 16% a 870 milioni di euro. Segno più anche per il settore Retail e Private
Banking (Rpb) con fatturato a 627 milioni (+10%) ma risultato netto negativo (-28 milioni) per i costi di Che Banca! (che però vede una crescita della raccolta, a 9,1 miliardi). Bene la divisione Principal Investing (Pi), con una contribuzione netta positiva per 121 milioni (dalla perdita di 207 milioni del 2009) grazie alla rivalutazione delle partecipazioni in portafoglio (il cui valore complessivo sale a 3,8 miliardi da 3 miliardi di euro) e in particolare a quella relativa alla quota detenuta nelle Generali (che passano da 1,975 miliardi a 2,208 miliardi di euro ).

ll periodo ha visto rettifiche sui titoli disponibili per la vendita in calo a 105,5 milioni e una riduzione del costo del rischio a 140 punti base nell’ultimo trimestre. A fine marzo, il core Tier 1 si posiziona sopra l’11%, in linea con il valore registrato a fine dicembre, facendo di Mediobanca la banca più solida quotata a Piazza Affari.

Come anticipato questa mattina, il Cda ha nominato Renato Pagliaro presidente del gruppo e Francesco Saverio Vinci direttore generale al posto dello stesso Pagliaro.

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