Art Advisory – Aste italiane a prova di crisi

A Prato, venerdì 28 e sabato 29 maggio, [s]Farsettiarte[/s] offrirà un’ampia selezione di lotti, che sarà esposta a Milano dal 14 al 19 maggio presso la sede della casa d’aste, nelle sale di Casa Manzoni in Via Morone 1 a Milano, ed infine a Prato dal 22 al 29 maggio.

Lucio Fontana (1889-1968) è sempre ben rappresentato nelle aste della casa toscana, dove spicca “Concetto spaziale, 1962”, con una stima di 300.000/400.000 euro. Spazio, tempo, vuoto e poi volume, gesto, infinito sono concetti assoluti intorno ai quali l’opera prende corpo nel percorso dell’artista. Il Concetto Spaziale, sviluppato su una tela dipinta di un rosa delicato, caldo, piatto e forato che viene qui presentato, manifesta la continuità di una poetica artistica che ha reso Lucio Fontana uno dei protagonisti dell’arte italiana del secolo appena trascorso. Il dipinto reca la traccia del graffito sulla superficie scabra e piatta, comparso da opere realizzate a partire dai primi anni Trenta, e la foratura, che nel catalogo della prima retrospettiva dell’artista al museo Guggenheim di New York, è definita da Erika Billeter una vera e propria sfida alla storia della pittura.
La lacerazione irregolare del buco ha origine dal gesto, protagonista assoluto dell’opera, con un gesto ardito dichiara al mondo intero che la tela non è più un veicolo pittorico e che il cavalletto (elemento sino ad allora costante nell’arte) è in discussione. Un gesto che implica sia la fine di cinque secoli di storia della pittura occidentale sia un nuovo inizio, poiché ogni distruzione porta con sé un rinnovamento.

(FARSETIARTE, ASTA PRATO MAGGIO 2010)

Molto interessante “Achrome, 1960”, con una stima di 180.000/230.000 euro, una tela cucita a quadrati, realizzata da Piero Manzoni (1933-1963), che l’artistica spiegava in questi termini; “non possiamo assolutamente considerare il quadro come spazio in cui proiettiamo le nostre scenografie mentali, ma come la nostra area di libertà in cui noi andiamo alla scoperta delle nostre immagini prime. Immagini quanto più possibile assolute, che non potranno valere per ciò che ricordano, spiegano, esprimono, ma solo in quanto sono: essere”.
 


(FARSETTIARTE, ASTA PRATO MAGGIO 2010) 

Non mancano tuttavia le offerte meno impegnative dal punto di vista economico, tra le quali citiamo “Il sutra del diamante”, realizzato da Omar Galliani (1954), con una stima di 3.600/4.600 euro
 


(FARSETTIARTE, ASTA PRATO MAGGIO 2010)

Christie’s invece, la più importante casa d’aste al mondo, dal 25 al 27 maggio, a Palazzo Clerici a Milano offrirà opere di arte moderna e contemporanea, dipinti antichi e gioielli. La maggior parte delle 240 opere offerte nell’asta di Arte Moderna e Contemporanea proviene da collezioni private, e non sono mai state proposte sul mercato.

Appare per la prima volta in un asta “Senza Re” di Piero Dorazio (1927-2005), con una stima di 70.000/100.000 euro. Rara opera datata 1957, la tela testimonia, in grandi dimensioni e con notevoli raffinatezze formali, la tematica della pitturaluce, che caratterizzò tanta parte della miglior produzione dell’artista. Esposta nella storica mostra sui Pittori tedeschi ed italiani contemporanei tenutasi nel 1958 presso la Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea, l’opera viene acquisita direttamente dall’artista dall’attuale collezionista, presso il quale permane per circa 50 anni.


(CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2010) 

Tra i 240 lotti citiamo “Senza titolo”, con una stima di 50.000/70.000 euro, realizzata da Gino De Dominicis (1947-1998), una delle figure tra le più emblematiche e controverse nel panorama artistico italiano del secondo dopoguerra, un artista complesso, difficilmente inquadrabile in una precisa corrente o movimento. Ironico, provocatorio, fuori da ogni coro, s’impose con la sua filosofia secondo cui l’arte non è comunicazione, ma creazione, magia e mistero. “Senza titolo” rappresenta uno straordinario esempio dell’elegante libertà caratteristica della migliore produzione dell’artista. L’opera, che fu realizzata nel 1996 e poi donata a Maria Angiolillo, è rimasta gelosamente custodita nella famosa dimora di Trinità dei Monti e si contraddistingue grazie ad un cerotto anti-falso: una sottile linguetta adesiva applicata sul retro che copre un segno a biro con il quale l’artista intendeva confermarne l’autenticità.


(CHRITIE’S IMAGES LTD. 2010)
 

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