Promotori – Chi fa da sé, non fa per Consob

Il trading è un mondo molto affascinante, ma irto di pericoli, specialmente se ci si lancia in solitarie operazioni per conto terzi senza la necessaria autorizzazione. E’ questo il caso che coinvolge il sig. Giuseppe Palladio ex promotore di Banca Patrimoni Sella & C.( la banca ha ritenuto di recedere per giusta causa dal contratto di agenzia in essere).

Dalle verifiche svolte dall’Intermediario, è risultato che il promotore, in data 7 ottobre 2008, ha effettuato cinque operazioni di compravendita titoli non autorizzate da un cliente, che tali operazioni sono state eseguite dal promotore attraverso la postazione interconnessa in uso presso la Banca e che, successivamente, è stato inviato il fax giornaliero di conferma delle operazioni eseguite alla predetta società, la quale ha fatto presente di non aver “impartito alcun ordine azionario a nessun operatore” di Banca Patrimoni Sella & C.
 
Il promotore, convocato in data 9 ottobre 2008 dall’Intermediario al fine di fornire chiarimenti in merito al proprio operato, ha affermato “di aver inserito tali ordini di sua iniziativa, confermando di non aver ricevuto alcun ordine. Quel giorno, infatti, non trovando l’interlocutore con il quale solitamente colloquiava, egli ha ritenuto di operare di sua iniziativa per il meglio”;

Un comportamento che è stato “bloccato” dall’intervento di un altro promotore; le operazioni in discorso sono state fatte chiudere da un altro promotore della banca, quando si è reso conto che era stato raggiunto il limite massimo di operatività giornaliera (filtro di Borsa Italiana), tenuto conto che si era in presenza di uno sbilancio importante. Poiché la posizione stava generando una perdita significativa, è stata disposta la chiusura di tutte le operazioni inserite. Tale comportamento del promotore finanziario Giuseppe Palladio ha procurato alla Banca Patrimoni Sella & C. un danno provvisoriamente quantificabile in circa € 308.000,00 in linea capitale, oltre ad interessi e spese eventuali (il promotore, dal conto suo, ha affermato che le operazioni sono state effettuate nell’esclusivo interesse del cliente, senza arrecare al medesimo alcun danno patrimoniale). Troppo comunque per non passare sotto “i ferri” dell’autorità di vigilanza.

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