Monte Parma, Carlo Salvatori alla presidenza

Il rafforzamento della Banca Monte di Parma, suggerito da Bankitalia, fa gola ai big del sistema bancario italiano, tra cui la Banca Popolare di Milano. Ieri il consiglio della fondazione Monte di Parma, primo azionista con il 68,74%, secondo quanto risulta a Il Messaggero, ha designato Carlo Salvatori, appena uscito dalla guida di Unipol, alla presidenza. L’indicazione avrebbe provocato frizioni in città dove il sindaco Pietro Vignali avrebbe voluto Massimo Varazzani.

L’elezione di Salvatori avverrà in occasione dell’assemblea convocata per il 4 giugno che dovrà nominare il nuovo consiglio che sostituirà in blocco il vecchio board costretto a dimettersi a seguito del rapporto ispettivo di Bankitalia. Con il cambio ai vertici Palazzo Koch ha posto l’esigenza di procedere ad un rafforzamento patrimoniale attraverso l’intervento di un partner forte, disposto a immettere tra i 60 e gli 80 milioni di euro. Monte di Parma ha chiuso il 2009 con una perdita di 15 milioni a causa di salutazioni di crediti “consigliati” dalla Vigilanza.

Oltre alla Fondazione, il Monte Parma conta nel proprio azionariato la Fondazione di Piacenza e Vigevano (18%), Banca Sella Holding (4,5%), Hdi Assicurazioni (2,2%), Cba Vita (3%), Compagnia Generale Immobiliare (3%) e altri soci. Sella holding sarebbe intenzionata ad uscire e l’aumento destinato ad un nuovo socio. La Popolare di Milano potrebbe essere la favorita, per la presenza di Beniamino Anselmi, parmense di nascita con un passato in Intesa, Cariparma, Capitalia, Banco di Sicilia, Bipop-Carire e buon conoscitore di Salvatori. 

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