La legge dell’architettura aperta

di Matteo Chiamenti

L’incantesimo si è rotto e così, come spesso accade, il mondo finanziario italiano si è trovato a dover affrontare la dura, ma salutare (in termini di teoria microeconomica classica) realtà della concorrenza. Basta con il monobrand, l’offerta limitata ai prodotti propri non basta; l’architettura aperta è la nuova “legge” che regola l’andamento delle reti di distribuzione italiane. A dircelo non è l’ennesima opinione che conta, bensì la semplice costatazione e analisi dei dati di fatto, quelli forniti puntualmente dal sistema Assoreti.
Negli ultimi cinque anni (2005-2009) le scelte di investimento degli italiani hanno visto la netta preferenza dei prodotti finanziari e servizi di investimento di terzi, ai quali sono stati destinati flussi netti di risparmio per ben 18,533 miliardi di euro, quasi sei volte tanto rispetto a quanto ottenuto dai prodotti propri, ovvero 3,486 miliardi di euro. Una tendenza, quest’ultima, che ha visto il suo inizio nel 2006, con il “sorpasso” dei prodotti di terzi (5,19 miliardi di euro) contro i prodotti di casa (2,14 miliardi), per poi confermarsi anno dopo anno fino all’ultimo 2009, quando i prodotti di terzi hanno raccolto oltre un miliardo di euro in più (6,65 miliardi contro 5,48).
Per quanto riguarda il dettaglio delle preferenze, i fondi comuni di investimento propri, da sempre cavallo di battaglia dell’offerta “di casa”, appare evidente la riallocazione delle risorse degli Oicr italiani (-17,1 miliardi di euro) sui fondi e le Sicav estere del gruppo (13,9 miliardi di euro) e su fondi di fondi cptive (4,4 miliardi di euro), con un bilancio in attivo alquanto contenuto per i prodotti di casa (1,2 miliardi di euro).
Appare quindi evidente la capacità delle reti di adottare architetture aperte nella distribuzione di Oicr, a tal proposito, i dati di raccolta delle imprese che hanno assunto modelli di offerta in cui è prevista la distribuzione congiunta di fondi della casa e di terzi, evidenziano negli ultimi tre anni la netta preferenza proprio per i prodotti no captive.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
in edicola in questi giorni

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!