Promotori – Dieci motivi per una radiazione

Il sig. Stefano Cantoni ormai non è più un pf, almeno da quando, con le note in date 23 settembre 2008 e 6 febbraio 2009, Banca Mediolanum S.p.A. ha comunicato di avergli revocato in data 2 settembre 2008, il mandato ad operare in qualità di proprio promotore finanziario a seguito all’emersione di gravi irregolarità dallo stesso poste in essere nello svolgimento dell’attività di offerta fuori sede

Dato che si tratta di una molteplicità di elementi di analisi, ecco un elenco utile alla comprensione degli stessi, riguardante 10 clienti:

1. Sig.ra …: il promotore finanziario ha disposto dal conto della cliente e all’insaputa della stessa, nel periodo 2004-2008, operazioni di bonifico bancario per complessivi € 43.700,00, con accredito delle relative somme sia su conti correnti riconducibili a clienti assegnati al promotore finanziario (Sig.ri … e …, … e …, …, …), sia sul conto corrente numero … intestato al promotore medesimo ed alla Sig.ra …; tali bonifici risultano essere stati posti in essere tramite il canale telematico mediante l’utilizzo fraudolento delle password personali della cliente;

2. Sig.ra …: la cliente, delegata dai genitori Sig.ri … e … ad operare sul loro conto corrente, ha ricevuto dal promotore false informazioni circa l’effettiva consistenza del valore di liquidazione della polizza “Dipiù Money 6 dollaro” n. …, sottoscritta nell’ottobre del 1999 dal padre della cliente, Sig. …, deceduto in data 6 aprile 2002; in particolare, al momento della liquidazione della polizza l’investimento aveva consolidato una perdita in conto capitale pari ad € 38.000,00 e, in relazione a ciò, il promotore ha garantito, tramite un’annotazione scritta a mano sull’estratto conto al 31 dicembre 2007, l’accredito da parte di Banca Mediolanum della somma di € 35.000,00;

3. Sig. …: ha ricevuto dal promotore, in data 30 giugno 2008, false informazioni circa l’effettiva consistenza del valore di liquidazione della polizza “Dipiù Money 11 Dollaro” n. …, già giunta a naturale scadenza nel mese di febbraio dello stesso anno; in particolare, al momento della liquidazione della polizza l’investimento aveva consolidato una perdita in conto capitale pari ad € 39.600,00 e, in relazione a ciò, il promotore ha consegnato al Sig. … un documento, su carta intestata della Banca, con il quale veniva garantito l’accredito della somma di € 39.866,18 sul conto del cliente con valuta al 9 luglio 2008; al riguardo, Banca Mediolanum ha comunicato che tale documento non è in alcun modo ad essa riconducibile;

4. Sig. …: ha ricevuto dal promotore, in data 30 giugno 2008, false informazioni circa l’effettiva consistenza del valore di liquidazione della polizza “Dipiù Money 9 Dollaro” n. …, già giunta a naturale scadenza nel mese di dicembre dello stesso anno; in particolare, al momento della liquidazione della polizza l’investimento aveva consolidato una perdita in conto capitale pari ad € 25.300,00 e, in relazione a ciò, il promotore ha consegnato al Sig. … un documento, su carta intestata della Banca, con il quale veniva garantito l’accredito della somma di € 25.288,48 sul conto del cliente con valuta al 9 luglio 2008. Al riguardo, Banca Mediolanum ha comunicato che tale documento non è in alcun modo ad essa riconducibile;

5. Sig.ra …: il promotore non ha dato esecuzione all’operazione di investimento della polizza “Dipiù” n. …, in occasione della sottoscrizione della quale la cliente ha consegnato al Sig. Cantoni la somma di € 6.500,00 in contanti; la cliente ha dichiarato che al momento della ricezione del denaro contante il promotore finanziario le ha rilasciato a titolo di ricevuta una copia di distinta di versamento di assegni, datata 7 luglio 2005 e sottoscritta sia dalla Sig.ra … sia dal Sig. Cantoni, dalla quale è stato fatto risultare che la dazione della predetta provvista per la sottoscrizione della polizza sarebbe avvenuta a mezzo del versamento di un assegno postale, il cui numero non risulta essere stato riportato sul modulo;

6. Sig.ra …: ha consegnato al promotore finanziario per finalità d’investimento, in data 14 dicembre 2004, la somma complessiva di € 10.000,00, di cui € 3.002,06 in denaro contante ed € 6.997,94 tramite assegno circolare n. … emesso dalla Banca Popolare di Lodi; tale assegno è risultato essere stato negoziato presso Banca di Piacenza ed incassato dal Sig. Cantoni mediante accredito sul conto corrente n. … intestato al medesimo ed alla Sig.ra …;

7. Sig.ra …: ha consegnato al promotore finanziario per finalità d’investimento, in data 26 maggio 2006, la somma complessiva di € 56.000,00 a mezzo di sei assegni circolari emessi dalla Cassa di Risparmio di Parma S.p.A.; al riguardo, Banca Mediolanum ha comunicato che due dei sei assegni circolari indicati dalla cliente (n. … di € 10.000 e n. … di € 6.000,00) non sono mai pervenuti in sede; tali assegni risultano, invece, essere stati negoziati presso Banca di Piacenza S.C.p.A. ed incassati dal Sig. Cantoni mediante accredito sul conto corrente n. …, intestato al medesimo ed alla Sig.ra …; la Sig.ra …, inoltre, ha dichiarato di aver consegnato al promotore finanziario, nel novembre dell’anno 2007, l’ulteriore somma di € 80.000,00 a mezzo di assegni circolari emessi da Banca di Piacenza S.C.p.A.; al riguardo, Banca Mediolanum ha comunicato che in data 21 novembre 2007 è pervenuta sul conto della cliente la somma di € 50.000,00, mentre non risultano essere mai stati versati i tre assegni circolari per la restante somma di € 30.000,00, che la Sig.ra … risulta avere consegnato al promotore, come comprovato da distinta di versamento consegnatagli in quell’occasione dal Sig. Cantoni; in relazione a ciò, è emerso quanto segue:
• l’assegno n. … dell’importo di € 10.000,00 è stato emesso in forma libera, in data 12 novembre 2007, in favore della Sig.ra …; tale assegno è stato negoziato presso Banca di Piacenza ed incassato in data 16 novembre 2007 dal Sig. Cantoni mediante accredito sul conto corrente n. … intestato al medesimo ed alla Sig.ra …;
• l’assegno n. … dell’importo di € 10.000,00 è stato emesso in forma libera, in data 12/11/2007, in favore della Sig.ra …; tale assegno è stato negoziato presso Banca Intesa Sanpaolo S.p.A in data 26 novembre 2007 e incassato dal Sig. …, cliente del promotore finanziario e soggetto sconosciuto alla Sig.ra …, mediante versamento della somma sul conto corrente n. … intestato al Sig. …;
• l’assegno n. … dell’importo di € 10.000,00 è stato emesso in forma libera, in data 12 novembre 2007, a favore della Sig.ra …; tale assegno è stato negoziato presso Banca di Piacenza ed incassato in data 30 novembre 2007 dal Sig. Cantoni mediante accredito sul conto corrente n. … intestato al medesimo ed alla Sig.ra …;

8. Sig. …: secondo quanto riferito dal cliente, questi ha consegnato al promotore finanziario l’assegno bancario n. … di € 25.000,00 tratto su Banca Mediolanum, asseritamente privo dell’indicazione del beneficiario e recante la clausola di non trasferibilità, affinché fosse destinato al finanziamento di terze persone sconosciute al cliente stesso, dietro garanzia da parte del promotore della corresponsione di un interesse pari al 7% della relativa somma; l’assegno risulta essere stato completato con l’indicazione del versamento all’ordine dei Sig.ri … e …, clienti del promotore finanziario e soggetti sconosciuti al Sig. … ed è stato dagli stessi incassato; il Sig. …, inoltre, ha dichiarato di avere sottoscritto per il tramite del promotore i seguenti contratti d’investimento, che Banca Mediolanum ha dichiarato non essere mai pervenuti in sede:
• polizza assicurativa “Di Più” n. …, datata 10 settembre 2007; a titolo di provvista il cliente ha consegnato al Sig. Cantoni l’assegno bancario n. … di € 15.000,00 tratto su Banca Mediolanum. Tale assegno, privo dell’indicazione del beneficiario e recante la clausola di non trasferibilità, è stato completato con l’indicazione del versamento all’ordine della Sig.ra …, soggetto sconosciuto al Sig. … e cliente del promotore, e dalla stessa negoziato presso Poste Italiane S.p.A.;
• quote del “Fondo Challenge” n. …, sottoscritte in data 04 ottobre 2007; a titolo di provvista il cliente ha consegnato al Sig. Cantoni l’assegno bancario n. … di € 1.200,00 tratto su Banca Mediolanum; tale investimento non risulta essere mai pervenuto presso la Banca;

9. Sig.ra …: il promotore finanziario non ha dato esecuzione al contratto d’investimento relativo alla polizza assicurativa “Di Più” n. …, sottoscritta dalla cliente per il tramite del promotore in data 19 dicembre 2007; il promotore finanziario, inoltre, ha rilasciato alla cliente un rendiconto su carta intestata Banca Mediolanum recante una valorizzazione del portafoglio investimenti, alla data del 9 maggio 2005, pari ad € 199.584,00; al riguardo, la Banca ha comunicato che la reale consistenza degli investimenti della Sig.ra … alla predetta data era pari ad € 74.439,98 e che il documento in possesso della cliente non è un rendiconto ufficiale;

10. Sig.ra …: il promotore finanziario non ha dato esecuzione ad un ordine di acquisto di titoli “Vodafone 6%” sottoscritto dalla cliente per il tramite del promotore in data 7 novembre 2006 per un valore di € 4.500,00; tale ordine non risulta essere mai pervenuto presso la Banca; il promotore, inoltre, non ha dato esecuzione ad un ordine di acquisto di titoli “Fiat Obbl. 6%” sottoscritto dalla cliente per il tramite del promotore in data 19 febbraio 2007 per un valore di € 6.000,00; tale ordine non risulta essere mai pervenuto presso la Banca;

Un decalogo che si è rivelato “fatale” per il promotore, il quale non ha esercitato alcuno dei mezzi di difesa a sua disposizione. Consob, ormai abbiamo avuto modo di ripetere più volte, non perdona.

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