ISVAP: le compagnie assicurative sono solide

 

Il settore assicurativo italiano ha una situazione ”economico-patrimoniale solida”. Lo scrive l’Isvap nella sua relazione annuale presentata quest’oggi.
Il settore è tornato in utile nel 2009 per 3,9 miliardi contro il rosso di 1,9 miliardi del 2008. 

In particolare la raccolta premi totale del settore assicurativo è in aumento a 118 miliardi (+28% su base annuale) nel 2009. Un risultato dovuto alla forte crescita delle polizze vita (+49%), con un boom delle polizze vita tradizionali (+106%). In calo invece il ramo danni con una raccolta a 36,7 miliardi (-2%), una flessione causata dalla performance negativa delle rc auto (-3,6%).

 

A livello internazionale, ”il mercato italiano è stato, con quello francese, uno dei più dinamici del 2009”, scrive l’Isvap. Però l’Italia, ”resta un paese strutturalmente sottoassicurato, al 22* posto nel mondo per incidenza di produzione assicurativa sul Pil”.

 

Ma la buona solidità economico-patrimoniale del settore assicurativo italiano non consente di trascurare ”i rischi legati allo scenario macroeconomico come il possibile estendersi del rischio di controparte dai titoli corporate alle emissioni degli stati sovrani più esposti alla speculazione internazionale, la incerta ripresa economica, lo scenario di bassi tassi di interesse”.

 

L’Authority invita le compagnie a lavorare sia dal lato dell’innovazione e sia dal lato della riduzione dei costi. Poi, dal 2013, entrerà in vigore nell’Unione europea la normativa Solvency II. Una normativa che ”comporterà una maggiore attenzione all’utilizzo del capitale, favorendo processi di riorganizzazione delle imprese e dei gruppi verso dimensioni ottimali. Al fine di prevenire future crisi, il mercato deve convergere sulla consapevolezza della necessità di rafforzare quantità e qualità del capitale”, conclude la relazione.

 

E a margine della relazione annuale Giancarlo Giannini, presidente di ISVAP, ha sottolineato: “L’Italia è lontana dal rischio di contagio dalle crisi in corso in Ungheria e Grecia” rispondendo a chi gli chiedeva dell’impatto delle crisi sul settore assicurativo italiano. ”La situazione in Ungheria è molto, molto modesta, quasi irrilevante per il settore assicurativo italiano; quella della Grecia ha un livello un pochino più elevato ma non c’e’ da preoccuparsi”.

Secondo Giannini, ”Nella graduatoria di impatto, l’Italia e’ poco interessata, non desta preoccupazione”.

 

 

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