Banche e reti, nulla sarà più come prima?

La crisi del debito dei PIIGS ha dato forse la stura decisiva ma di scricchiolii se ne avvertivano molti già da tempo. Il risiko bancario riparte in tutta Europa sotto la spinta della “moral suasion” delle autorità centrali, che se formalmente rassicurano sulla tenuta del sistema del credito di fatto paiono temere che la prevista nuova ondata di svalutazioni e il possibile rallentamento economico conseguente le misure di austerity varate in tutta fretta dai principali governi europei finiscano coll’indurre a una nuova stretta creditizia, creando le condizioni per mettere ko qualche istituto dal bilancio non solidissimo.

 

Meglio dunque consolidare, un consolidamento che sembra, in Spagna come in Italia (i due principali paesi a rischio dopo Grecia e Portogallo), partire dal settore delle banche popolari e delle casse di risparmio, con istituti di piccola e media taglia come Banca Carige, ma anche Bpm e Popolare Vicentina che sembrano pronte a fare shopping nei mesi a venire. Chi rinnova il proprio modello è, nel risparmio gestito, Banca Mediolanum. Non solo l’istituto fondato da Ennio Doris avrebbe ormai identificato quella “rete di piccole dimensioni” ideale per consolidare le posizioni su un mercato sempre più competitivo (si tratterebbe della rete di Banca Sara guidata da Marco Riva) ma dopo 20 anni di “credo” quasi fideistico nella vendita di solo prodotti “della casa” la rete si apre, con tre alleanze “di peso” (con DWS, Franklin Templeton e Pimco) alla distribuzione di prodotti di terze parti.

 

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