Quanto costa l’analfabetismo

di Nicola Brillo

“Gli scettici dell’importanza della alfabetizzazione finanziaria sostengono che l’educazione finanziaria sia costosa: in realtà la crisi ci insegna come l’educazione finanziaria sia costoso non farla”. Annamaria Lusardi, professore di Economia al Dartmouth College di Hanover (Usa) era tra i relatori dell’incontro organizzato dall’Oecd e Banca d’Italia. Anche se in alcuni Paesi si cominciano a vedere accenni di ripresa economica, la crisi finanziaria ha lasciato il segno. Il patrimonio delle famiglie Usa ha subito un forte scossone, causato dal crollo dei prezzi delle case e dalla caduta del mercato azionario. E in molti hanno dovuto rimandare la pensione, rivedere i piani di spesa, e per altri, invischiati in mutui sub-prime, c’è stata la perdita della casa, e in alcuni casi anche la bancarotta. Lusardi analizza la situazione finanziaria. “Primo, decisioni finanziare inadeguate e scorrette sono presenti in larghi strati della popolazione; secondo, i problemi finanziari possono passare inosservati per lunghi periodi di tempo prima di esplodere in superficie; terzo, le conseguenze di errori finanziari possono avere effetti devastanti per gli individui e le famiglie; quarto i costi degli errori finanziari sono alti non solo a livello microeconomico ma anche a livello macroeconomico”. La mancanza di alfabetizzazione finanziaria è documentata in molti Paesi, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, Italia compresa. La conoscenza di concetti finanziari di base, ma fondamentali, ha importanti effetti. “Coloro che posseggono scarsa conoscenza finanziaria tendono a non pianificare la propria pensione, a non risparmiare, e a prendere a prestito usando metodi che generano alti costi di interessi e alte spese – prosegue la professoressa – E il comportamento di fronte a mutui ha rivelato altri aspetti. Ad esempio, uno su cinque degli individui che hanno un mutuo negli Stati Uniti non sa quali siano le condizioni del proprio mutuo ed uno su dieci non sa il tasso di interesse che paga sul mutuo”. Con la crisi, le conseguenze degli errori finanziari sono diventati più visibili. I primi segnali si erano già visti con il fallimento della Enron, che evidenziò come i lavoratori investivano principalmente nelle azioni dell’impresa in cui lavorano, rischiando di perdere contemporaneamente l’impiego e i propri risparmi. Chi aveva comperato la casa con mutui sub-prime si è trovato nel giro di mesi con l’ufficiale giudiziario alla porta.

L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
in edicola in questi giorni

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!