Dopo un primo semestre difficoltoso, come vi preparate ad affrontare l’estate?

Sarà anche vero, come predica Luca Caramaschi, responsabile del private wealth management di Deutsche Bank Italia, che con la crisi “è finita l’era del fai da te”, ma come lo stesso Caramaschi ammette “non si può vendere nulla a scatola chiusa. Ogni prodotto va “aperto” e ben spiegato” al cliente, così come occorre cercare di spiegargli in che fase di mercato ci troviamo o quali siano le variabili da tenere sott’occhio. In questi tempi, ad esempio, il focus dei mercati è da una parte sul debito, dall’altra sulla crescita. In Europa, in particolare, debito vuol dire emittenti sovrani del Sud Europa, come Grecia, Portogallo, Spagna e Italia.

 

Ma vuol anche dire esposizione al rischio-debito (dai semplici scossoni del mercato alle ipotesi estreme di default di qualche emittente e ristrutturazione del relativo debito) da parte, anzitutto, delle grandi banche e compagnie assicurative europee. Per questo la Ue, che ha scelto sotto la spinta tedesca di privilegiare la trasparenza e la ristrutturazione dei bilanci pubblici anche a costo di rischiare di frenare nuovamente la debole ripresina in atto, ha voluto imitare gli Stati Uniti e lanciare uno stress test dai cui risultati, che verranno ufficialmente annunciati attorno alla metà del mese prossimo, si spera possa emergere un quadro meno cupo del temuto circa la robustezza delle banche del vecchio continente.

 

L’argomento è delicato e così ogni segnale viene letto e interpretato dai mercati non una ma più volta, con una fragilità di nervi più che evidente, testimoniata ancora una volta dalla volatilità degli indici di borsa nella seduta odierna, apertasi poco sopra i livelli di ieri, salita ai massimi intraday grazie al minor ricorso al prestito a 3 mesi (all’1% fisso) della Bce da parte delle banche europee, poi scivolata in rosso dopo alcuni deludenti dati macroeconomici americani e all’ultimo nuovamente poco sopra i livelli di ieri, come a inizio giornata, grazie ad alcune ricoperture scattate sui minimi della seduta. Una fase decisamente da trader e da investitori avvezzi al rischio, più che da cassettisti o da investitori che il rischio non lo tollerano più che tanto. E se pensate che molti operatori non escludono una nuova fase orso dei mercati ben si capisce come si continui a camminare sulle uova.

 

In questa fase cosa vi consigliano le vostre mandanti? Sono impegnate a contenere eventuali disinvestimenti o provano a spingere prodotti dal profilo di rischio contenuto? O ancora preferiscono concentrare gli sforzi della propria rete verso prodotti assicurativi, o persino incoraggiare il “fai da te” come almeno in parte sembra fare, ad esempio, Fineco Bank? In generale al termine di un semestre non certamente facile, che ha visto il progressivo esaurirsi del rimbalzo dei listini vissuto per nove dei dodici mesi dello scorso anno, come vi state attrezzando in vista di un’estate che potrebbe rivelarsi turbolenta, prima dell’auspicata stabilizzazione e forse anche ripresa dei mercati in autunno? Inviate come sempre le vostre osservazioni e i vostri spunti qui

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