Abi, ritorno alla crescita per le banche. Ma con cautela

Torna a crescere l’utile netto del settore bancario italiano dopo due esercizi in calo. Nel 2008 e 2009 la flessione era stata rispettivamente del 56% e del 28%, quest’anno il risultato netto è previsto in aumento dell’1,5%. Ma per un concreto balzo del conto economico bisognerà attendere il 2011 e il 2012. E’ quanto stima l’Abi nel suo rapporto previsionale 2010-2012.

Il documento dell’associazione bancaria italiana precisa che il Roe (rendimento sul capitale) calerà quest’anno al 2,7% dal 2,8% del 2009 e migliorerà solo dal 2011 salendo al 3,6% e al 4,5% nel 2012. Prima della crisi (2007), il roe medio del settore viaggiava a ridosso del 10%. La crisi economica continua a incidere negativamente sulla qualità dell’attivo: “le sofferenze nette – si legge nel rapporto – segneranno una crescita del 40% nel 2010, del 12% nel 2011 e dell’1% nel 2012. In rapporto agli impieghi, le sofferenze nette evidenziano un graduale peggioramento fino al picco del 2,9% nel 2011”.

Il margine di interesse delle banche italiane continuerà a scendere nel 2010 (-1,6%), e solo a partire dall’anno seguente segnerà una ripresa: +2,7% nel 2011 e +6% nel 2011. Il margine di intermediazione registrerà una crescita dello 0,3% nel 2010 (-2,8% nel 2009) per poi accelerare nel il biennio successivo rispettivamente del +3,7% e del +5,8%. Infine il Pil, previsto in crescita dello 0,9% e di poco oltre nel 2011-12 (+1,2% in entrambi gli anni). 

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