Santander, utili in lieve calo

Il gruppo Santander ha segnato nel primo semestre un utile netto di competenza di 4,44 miliardi di euro, in calo dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2009. Nel secondo trimestre l’utile ha raggiunto quota 2,22 miliardi. “I risultati del primo semestre ci danno fiducia sul fatto che otterremo un utile di esercizio simile allo scorso anno, che ci permetterà di mantenere un dividendo di 0,60 euro. Questo è possibile grazie alla nostra forza patrimoniale e alla diversificazione geografica, ha commentato il numero uno Emilio Botin, citato nella nota. L’utile operativo netto è aumentato del 7% a 12,06 miliardi. Gli accantonamenti per crediti a rischio sono saliti del 6% a 4,9 miliardi.

A livello geografico, balza all’evidenza l’importanza dell’America Latina, che con un risultato netto di 2,16 miliardi rappresenta ormai il 37% dell’utile del gruppo spagnolo. Il merito va in particolare alla controllata brasiliana che ha messo a segno un risultato netto record di 1,3 miliardi di euro (+35%), pari al 22% dell’utile totale, la stessa percentuale segnata dalle attività spagnole, sulla spinta di un aumento del 20% degli impieghi e del 19% dei depositi.

La rete domestica del Santander ha per contro segnato un calo dell’utile del 14% a 912 milioni. In Spagna il gruppo è presente anche con il Banesto. In Europa continentale l’utile è complessivamente calato del 6% a 2,55 miliardi, con una flessione degli impieghi dello 0,2% e un incremento dei depositi del 34%. Il Vecchio Continente nel suo complesso conserva peraltro il primo posto nella geografia della redditività del gruppo con il 43% dell’utile consolidato.

La Gran Bretagna (+11% a 875 milioni di sterline) è al 17% e la statunitense Sovereign al 3% (172 milioni di euro). A livello di gruppo, il margine di interesse è salito del 15% a 14,5 miliardi, in linea con le attese. Le commissioni sono salite del 6% a 4,8 miliardi, mentre il margine di trading è calato del 6% a 1,56 miliardi, portando il totale dei ricavi a 20,87 miliardi (+7,8%).

La banca sottolinea che, per quanto in aumento, gli accantonamenti su prestiti a rischio mostrano un rallentamento della dinamica rispetto al primo semestre dell’anno prima (quando erano aumentati del 61%) e dell’insieme del 2009 (+44%). Il cost/income del gruppo risulta del 42,2%, in leggero peggioramento, di riflesso al calo dei ricavi in Spagna e Portogallo. Di rilievo il miglioramento di Sovereign (al 44% dal 61%). Il tasso dei non-performing loan si è stabilito al 3,37%, in rialzo di 3 punti base, “l’incremento minore da quando è iniziata la crisi”. Alla fine di giugno la raccolta da clientela gestita dal gruppo era di 993 miliardi (+12%), i depositi consolidati totalizzavano 595 miliardi, in aumento di 88,3 miliardi, 29 dei quali raccolti in Spagna.

Gli impieghi sono invece aumentati del 5% a 727,8 miliardi. Il primo dividendo sull’utile 2010, pari a 0,135234 euro, invariato rispetto allo scorso anno, sarà pagato il primo agosto. Il Tier 1 è pari al 10,1% e il core ratio all’8,6%, il che “rende il Banco Santander una delle istituzioni finanziarie più solvibili del mondo”.

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