“Voluntary 2” al rallentatore

La “voluntary disclosure 2” non decolla. Secondo dati riportati ieri da “Il Sole 24 Ore”, infatti, a poco più di cinque mesi dalla riapertura dei termini per la regolarizzazione fiscale dei capitali detenuti all’estero, l’obiettivo che si è posto il governo di recuperare altri 1,6 miliardi di euro di gettito, dopo i 4,2 miliardi della prima tornata, appare difficile.

E’ vero che la “finestra” utile per il contribuente chiuderà solo il prossimo 31 luglio, ma i segnali giunti finora non sono entusiasmanti e le nuove istanze presentate all’Agenzia delle Entrate sarebbero davvero limitate. A penalizzare il rientro potrebbe essere, fra l’altro, la circostanza che chi scegliesse oggi di “rientrare”, per come è stata strutturata la normativa, finirebbe per pagare due annualità fiscali in più rispetto a chi ha regolarizzato nel 2015 con la prima “voluntary disclosure”.

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