Biasi si difende: “Tutto lecito”

La difesa è partita. Il Gruppo Biasi rileva in una nota, ripresa da Ansa che “ha considerato, e tuttora considera, pienamente lecito” l’acquisto dell’immobile industriale dell’ex controllata Bluterma (successivamente fallita) che secondo l’accusa sarebbe alla base dell’ipotesi di bancarotta preferenziale a carico di Paolo Biasi, tra l’altro attualmente presidente della Fondazione Cariverona primo azionista italiano con il 4,98% di Unicredit.

L’acquisto dell’immobile, sottolinea il gruppo Biasi, “avvenne infatti mediante accollo dell’imponente debito residuo verso le banche che vantavano un rilevante credito garantito da ipoteca sull’immobile e, per il resto, tramite compensazione con crediti effettivi e legittimi» che l’azienda «vantava nei confronti della cedente”. A tutto questo si aggiunge anche il fatto che “con la curatela fallimentare è stata raggiunta un’intesa totale e definitiva approvata dal giudice delegato”. La società veronese rileva inoltre che “è stato richiamato, non a ragione, il contratto di cash-pooling, che è funzionale, fisiologico e legittimo all’interno di un gruppo, nel caso di specie peraltro comunque cessato al momento dell’acquisto dell’immobile da Bluterma, società da tempo non più controllata da Biasi”.

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