Basilea 3, Draghi promuove le banche italiane

Le nuove regole di Basilea3 approvate ieri rappresentano «un elemento chiave» per la riforma della finanza globale. È quanto ha affermato il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi nella sua qualità di presidente dell’Fsb al termine della riunione dei governatori della Bri. Draghi ha spiegato come Basilea3 «è un pilastro» del lavoro avviato prima dall’Fsf, ora Fsb per rendere il sistema finanziario «più resistente, con più capitali e più immune» 

Secondo il governatore di Bankitalia le banche italiane «saranno in grado di muoversi verso livelli patrimoniali più elevati con gradualità assicurando al tempo stesso il sostegno alle imprese e all’economia», questo perché rispetto alle rivali, presentano «una qualità del capitale migliore» e «un modello di business più tradizionale» e dovranno perciò «dedurre meno» oltre a non aver ricevuto nella «maggior parte dei casi fondi pubblici». 

Inoltre sempre secondo Draghi la riduzione dei dividendi «è solo uno dei tanti canali» per approvvigionarsi dei capitali aggiuntivi richiesti dalle nuove norme di Basilea 3. Secondo Draghi infatti ci sono altre misure possibili come «la cessione di attività o la redditività». Il governatore ha spiegato comunque come «il periodo di transizione sia molto lungo» e graduale e che nella fase iniziale dell’accordo le banche italiane partono da livelli molto superiori ai minimi e per questo i programmi di adeguamento «sono molto gestibili»

Infine la Banca d’Italia ha deciso la costituzione di un comitato di consulenza per gli intermediari sull’applicazione delle nuove norme di Basilea 3. Lo ha annunciato il governatore Mario Draghi al termine della riunione dei governatori alla Bri. Nelle scorse settimane il mondo del credito e della finanza ma anche dell’imprenditoria ha in più occasioni espresso timori e dubbi sull’impatto negativo delle nuove norme.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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