Abi fiduciosa su Basilea 3

Con la decisione di ieri sera il Comitato di Basilea ha fornito importanti elementi di riferimento per l’applicazione delle nuove regole di vigilanza, rendendo noti i nuovi standard per il calcolo dei coefficienti obbligatori e la tempistica della loro entrata in vigore. Lo si legge in una nota dell’ ABI, ripresa da Teleborsa, che sottolinea come i nuovi livelli dei coefficienti determineranno un incremento qualitativo e quantitativo del patrimonio di vigilanza rispetto alla situazione attuale.

Le banche italiane hanno da tempo condiviso la necessità di un rinnovato quadro di regole prudenziali a maggior presidio della stabilità bancaria e del governo dei rischi. Siamo ora di fronte ad una proposta regolamentare severa e rigorosa.

In Italia grazie alla tradizionale qualità del capitale delle banche italiane, relativamente migliore rispetto a quella di altri mercati bancari, al più basso utilizzo delle leva finanziaria, a una maggiore incisività della disciplina prudenziale nazionale, all’esperienza di un aperto e fruttuoso confronto con l’Autorità di vigilanza, le imprese bancarie saranno in grado di affrontare il tema posto dalla nuova regolamentazione limitando per quanto possibile l’inevitabile impatto che le nuove regole avranno sulla crescita, senza abdicare al loro insostituibile di sostegno e promozione dell’economia nazionale.

Mancano ancora le disposizioni di dettaglio per definire il calcolo del patrimonio di vigilanza e non è quindi ancora possibile valutare con precisione l’effettivo impatto dei nuovi standard, sia a livello macro che a livello di singolo paese e operatore. A fronte dei potenziali benefici che deriveranno da un maggior presidio della stabilità delle banche non mancheranno impatti sull’economia reale in aree geografiche, come l’Italia e in generale l’Europa continentale, dove la spinta allo sviluppo è strettamente collegata all’azione delle banche in particolare attraverso il credito.

Il periodo transitorio previsto per l’effettiva applicazione della nuova normativa può rappresentare un elemento di supporto alla capacità di adeguamento alle nuove regole; ciò tanto più se prima che la nuova regolamentazione diventi vigente, sia possibile un confronto con le Istituzioni nazionali ed europee, che porti ad individuare soluzioni alle specificità delle imprese bancarie italiane che, per alcuni aspetti – fra di essi il trattamento delle imposte differite – risultano penalizzate nel contesto delle nuove regole.

Un’applicazione omogenea, in termini di aree geografiche coinvolte e di tempistica, è prerequisito fondamentale per evitare distorsioni competitive tra i diversi mercati bancari e quindi tra le diverse economie non accettabili in un quadro di crescente integrazione finanziaria a livello internazionale.
 
 

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