Le banche tornano a erogare mutui

I mercati azionari sono dalla scorsa primavera intrappolati in una fase di consolidamento laterale dalla quale sembrano incapaci di uscire, stante le perduranti incertezze dello scenario macroeconomico, così sempre più spesso gli investitori sembrano interessarsi più a beni rifugio come la casa che non a prodotti obbligazionari (ormai ritenuti a torto o a ragione “a rischio”, visto che i tassi prima o poi risaliranno dai minimi attuali) o azionari (di cui ancora non ci si fida).

 

Pagano dazio in borsa i titoli del risparmio gestito, con Azimut e Mediolanum ben distanti dai massimi toccati in gennaio e poi disfiorati in maggio, mentre Banca Generali sembra costituire un’eccezione e, sfruttando anche il buon andamento della raccolta e lo slittamento dell’Ipo di Banca Fideuram, è ormai arrivata a sfiorare i 9 euro per azione, con una crescita di oltre 8 punti percentuali negli ultimi sei mesi, ovvero del 25% abbondante nell’ultimo anno.

 

Ma più che gli alti e bassi di questo o quel gruppo in borsa, oltre che in termini di raccolta netta, a tenere banco sono come detto le prospettive del mercato immobiliare residenziale. L’estate non si è rivelata particolarmente fortunata, come hanno testimoniato oggi in distinte ricerche tanto Banca d’Italia quanto Tecnocasa, eppure qualche segnale confortante si inizia a scorgere. Se non in termini di prezzi, visti ancora in moderato calo per tutto il 2010 (Tecnocasa parla di variazioni tra -2% e 0% per le grandi città, tra -3% e 0% per il loro hinterland e tra -3% e -1% per i capoluoghi di provincia), almeno per quanto riguarda l’attività di compravendita, grazie alla decisione di molti venditori di adeguare le richieste iniziali temendo ulteriori cali dei prezzi e di molti acquirenti di comprare casa (soprattutto come abitazione principale) grazie alla maggiore disponibilità delle banche a concedere un finanziamento.

 

Come spiega Banca d’Italia, infatti, la quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario a fine giugno è ritornata sul 70%, dopo la flessione al 66% registrata alla fine del primo trimestre dell’anno. Insomma, in attesa di tornare a proporre fondi e gestioni, molte strutture stanno riconvertendosi ai mutui e ai finanziamenti. Succede anche da voi? E questo non pensate possa snaturare il vostro lavoro di promotori finanziari? Attendiamo le vostre riflessioni come sempre sulle pagine di Bluerating.

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