Unicredit, nebbia sul dopo-Profumo

Con il fiato sul collo e l’occhio vigilante di Bankitalia alle spalle Unicredit cerca il successore di Alessandro Profumo. E sulla stampa scoppia il toto-nonime. Tra i candidati più papabili spunta il nome di Andrea Orcel, che proprio ieri si sarebbe incontrato con il presidente della fondazione Cariverona Paolo Biasi e il vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona, rappresentante in Cda degli interessi della fondazione Crt.

Orcel, 46 anni, ex Boston ed ex Merrill Lynch, approdato a Bofa dopo la fusione, appare, proprio per il suo profilo internazionale, una scelta di continuità. Vicino a Paolo Biasi, di certo apprezzato dai soci stranieri, potrebbe però fare storcere il naso alla Lega, sempre più presente nei consigli delle fondazioni azioniste.

Ma se fuori da Piazza Cordusio i due delfini forti vanno alla ricerca di un successore proveniente dall’esterno, l’orientamento che sarebbe emerso ieri dalle diverse riunioni dei comitati consiliari (strategico, governance e remunerazione) di Unicredit, alla presenza di Dieter Rampl, sarebbe quello di una soluzione interna, che vada a pescare tra gli attuali deputy-ceo. E il nome più papabile, tra i quattro, sarebbe quello di Roberto Nicastro.

Nelle riunioni di ieri si sarebbe parlato anche di una possibile candidatura di Vittorio Grilli, uomo vicino a Giulio Tremonti e dalla comprovata esperienza. Ma a rendere difficile il suo arrivo a Piazza Cordusio è il fatto che questa soluzione potrebbe essere percepita dal mercato come troppo politica, confermando così la posizione di chi ha visto nella “cacciata” di Profumo un tentativo di traghettare l’istituto sotto l’influenza del governo.

Tra gli altri nomi che in questi giorni ricorrono ci sarebbero anche quello di Claudio Costamagna, ex capo di Goldman Sachs, che ieri ha tuttavia definito infondata l’ipotesi di una sua candidatura. E poi Mario Greco (ex Allianz oggi in Zurich), Enrico Cucchiani, Giampiero Auletta, Fabio Gallia (ad e dg Bnl), Matteo Arpe (ex Capitalia), Pietro Modiano (presidente Carlo Tassara).

Di certo, il tempo scorre. In una lettera inviata a Piazza Cordusio Bankitalia ha invitato l’istituto a “individuare tempestivamente una governance aziendale che consenta di ricondurre le attribuzioni dei vari organi ad un assetto stabile e coerente”, per eliminare l’anomalia di un presidente che “deve evere un ruolo non esecutivo e non svolgere neppure di fatto funzioni gestionali, salva la facoltà di riverstire, in casi eccezionali, compiti di supplenza dei componenti esecutivi”. Alcuni consiglieri sperano di riuscire a trovare il sucessore entro il cda del 30 settembre, ma non è escluso che si slitterà a quello del 13 ottobre.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: