UniCredit, la nomina di Ghizzoni parla tedesco?

Federico Ghizzoni, neo amministratore delegato del gruppo UniCredit ha deciso: la sua sarà anzitutto una nomina all’insegna della continuità con il lavoro portato avanti dal suo predecessore, Alessandro Profumo. E dunque il primo impegno sarà la realizzazione del piano di riorganizzazione delle attività in Italia noto come “One4C”, che secondo Ghizzoni riflette la volontà del gruppo “di mettere sempre al centro il cliente” come “uno degli elementi fondanti della nostra mission e del nostro ruolo in Europa”. Per riuscirvi il manager conta sulla “esperienza e la competenze di Sergio Ermotti, Paolo Fiorentino, Roberto Nicastro”, i tre deputy-Ceo di UniCredit sui quali erano corsi in questi giorni le voci più disparate, dalla nomina a nuovi incarichi fino all’uscita dal gruppo, oltre che “dei membri dell’Executive Management Committee”.

Dichiarazioni che Piazza Affari e molti operatori prendono con una certa cautela: da un lato, infatti, il progetto del “bancone” non solo è destinato a riflettersi sulla governance dell’azienda ma anche sulla remunerazione (e le deleghe) del top management, a partire proprio dai tre ex vice di Profumo.

Dall’altro la tensione in seno al Cda, in particolare con le Fondazioni socie che hanno già “spontaneamente” fatto uscire di scena Profumo, rischia di non diminuire, perché a molti è parso chiaro che Ghizzoni, finora responsabile dell’Europa centro orientale e manager che di sé ha detto di avere “passaporto austriaco ma nel cuore sono bavarese” pare fin troppo vicino al presidente del gruppo, il tedesco Dieter Rampl.

Le tensioni ai vertici del gruppo potrebbero insomma non essere finite qui e sarà interessante vedere i primi passi concreti del nuovo numero uno nel momento in cui si tratterà di decidere se puntare nuovamente ad una crescita sui mercati esteri, magari aprendo ulteriormente il capitale a nuovi soci internazionali, o se dedicare maggiore attenzione al mercato italiano e in particolare al Nord Est. Per ora Ghizzoni glissa ed anzi nega vi siano state interferenze politiche sul riassetto ai vertici del gruppo, rischiando di vedersi allungato il naso a mo’ di novello Pinocchio.

E voi che ne dite, il dopo-Profumo sarà all’insegna della più totale continuità col suo operato o per UniCredit è arrivato il momento di cambiare rotta, oltre che uomini? Attendiamo come sempre le vostre riflessioni sulle pagine di Bluerating.

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