Ottobre, è tempo di pensare ai portafogli

Chi vincerà tra i timori di un rallentamento ciclico e di qualche trimestrale meno brillante del previsto e le speranze che la cura a colpi di tassi pari a zero e acquisti di titoli di stato portata avanti dalle banche centrali (oggi la Bank of Japan, a breve forse la Bank of England e la Federal Reserve) possano far superare indenni la fase di bonaccia? I mercati fanno ovviamente il tifo per la seconda ipotesi, ma intanto gli acquisti di beni difensivi come oro e metalli preziosi in genere non si fermano, anzi il metallo biondo tocca nuovi record a ripetizione e nel momento in cui scriviamo oscilla sui 1.338 dollari l’oncia, ennesimo record storico.

 

In questa situazione tentare di proporre adeguamenti di portafoglio, nuove strategie d’investimento, o anche solo qualche switch da un prodotto all’altro rischia di essere altamente controproducente per il cliente anzitutto ma anche per il promotore o il consulente che l’ha proposto, a meno di non azzeccare al secondo il momento in cui effettuare la manovra e riuscire a minimizzare i costi della stessa, così da non incidere sulle performance di fine anno. Vero è che, anche in borsa, il terzo trimestre è ormai alle spalle e c’è tempo per riposizionarsi e pensare se e come partecipare all’eventuale rally di fine anno, ma per qualche giorno è forse meglio staccare la spina dai mercati, a meno che non si vogliano proporre operazioni di trading online, cosa che in Italia possono fare solo alcune reti come Fineco Bank, sim come Directa o banche online come Webank.

 

Per gli altri potrebbe essere il momento giusto per cercare di capire cosa riserverà il 2011, sia in termini economici (la ripresa si consoliderà e riassorbirà i milioni di disoccupati creatisi in quest’ultimo biennio o sarà ancora un recupero a passo di lumaca?) sia di mercati (anticiperanno l’uscita dal tunnel o temeranno che questo porti ad un abbandono delle misure straordinarie delle banche centrali e ad aumenti dei tassi?) ed eventualmente in termini strettamente professionali (il risiko in corso nel settore riprenderà vigore o continuerà quella fase di sospensione scattata in estate, col rinvio dell’Ipo di Banca Fideuram e il nulla di fatto tra Mediolanum e Banca Sara?).

Gli investitori stessi, del resto, sembrano consapevoli che il peggio sarà pure alle spalle ma il futuro a breve non promette nulla di così certo e rassicurante, tanto che cresce la voglia di portafogli barbell, fatti per metà circa di attività a lungo termine e per l’altra metà di asset a brevissimo termine. Così da poter un domani riposizionarsi rapidamente e senza subire eccessive perdite in conto capitale, ma neppure dovendo rinunciare ora a un qualsivoglia rendimento. E voi che ne pensate, è l’ora delle scelte o l’autunno trascorrerà come una lunga attesa che qualcosa si muova? Attendiamo come sempre le vostre opinioni e critiche qui, sulle pagine di Bluerating.

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