Unicredit, Rampl all’ultimo giro

Sono in molti a sostenere che quello di martedì 9 novembre sarà l’ultimo cda presieduto dal  tedesco Dieter Rampl. Secondo indiscrezioni  oggi pomeriggio avrà un peso decisivo l’esito del confronto tra Rampl e i rappresentanti delle Fondazioni che avverrà nel corso del comitato permanente strategico. Una riunione teoricamente di routine, in vista del board che martedì prossimo esaminerà i conti trimestrali. Ma chi ha parlato con Rampl ieri sera, si è convinto che il presidente già da oggi pretenderà chiarezza sulla strategia futura del gruppo.

Dopo i recenti cambiamenti di Piazza Cordusio, il presidente Rampl aveva manifestato più volte il suo disappunto verso le scelte dell’ad Ghizzoni che vorrebbero Unicredit più retail e meno corporate.

Da lì, sono cominciate a circolare le indiscrezioni che Rampl potesse rassegnare le dimissioni. “Il mio mandato scade nell’aprile del 2012”, si è limitato a commentare Rampl a margine dell’assemblea di Mediobanca di giovedì scorso. E da parte dei soci italiani (dalle Fondazioni a soci privati come Carlo Pesenti) per giorni si è escluso che Rampl sia in uscita. “Sono fesserie”, ha detto la settimana scorsa il vicepresidente Fabrizio Palenzona.

Dopo l’alleanza Rampl-Fondazioni nei giorni del licenziamento dell’ex ceo Alessandro Profumo, ora i rapporti tra il presidente e gli enti sono diventati tesi. E paradossalmente, dopo aver vinto la partita su nomine e conseguente impostazione strategica, ora sono le Fondazioni a chiedere che Rampl resti al suo posto. La decisione verrà presa tra oggi e il Consiglio di martedì prossimo.

Al momento bocche cucite da parte dei consiglieri. Nessun commento è stato rilasciato da parte dei consiglieri che entrano in Unicredit per partecipare ai comitati (strategico, governance, remunerazioni) convocati in vista del Cda della prossima settimana che licenzierà i conti del terzo trimestre.

Avvicinato nei pressi dell’ingresso il consigliere Friedrich Kadrnoska, che siede nel comitato remunerazione, alla domanda se sia vera l’ipotesi di un addio anticipato del presidente Dieter Rampl, non ha voluto rispondere, e di fronte all’insistenza dei cronisti ha fatto capire che non voleva assolutamente parlare dicendo: «No, no». In precedenza il consigliere Francesco Giacomin, che siede nel comitato governance, di fronte alla stessa domanda aveva replicato: «lasciatemi salire». 

Secondo quanto riporta invece l’agenzia AdnKronos non è la prima volta che il presidente di Unicredit ventila le proprie dimissioni. A spiegarlo all’Adnkronos è stata una fonte qualificata. «Fa parte del carattere dell’uomo – prosegue la fonte – ha bisogno di essere rassicurato e di sentire che gode dell’appoggio del consiglio. Lo dice spesso. Speriamo che non succeda nulla, perchè ieri con il passaggio al Bancone le cose sono andate alla grande e abbiamo bisogno di lavorare».

Chi invece ha voluto rassenerare gli animi è stato l’a.d. Federico Ghizzoni che in un’intervista al quotidiano economico tedesco Handelsblatt ha sottolineato «Il mio rapporto con Rampl è eccellente: non ho segnali su un suo abbandono». 

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