Investitori, fiducia lontana e la ricchezza si assottiglia

L’ottimismo non è tornato. Gli investitori non hanno ancora ritrovato la fiducia, seppure la fase più acuta della stretta creditizia sembra essere alle spalle. Uno studio condotto da Janus Capital sui consumatori europei, emerge come quest’ultimi continuano a temere un aumento del costo della vita in misura maggiore rispetto alla crescita della disoccupazione e della pressione fiscale.

La ricerca condotta a livello europeo su più paesi, in particolare Olanda, Germania, regno Unito, Francia, Italia e Spagna evidenzia un netto contrasto a livello di fiducia tra i paesi appartenenti al nord e sud Europa, complici anche le due velocità che stanno animando la ripresa. 

Il timore più attendibile è quello dell’inflazione e il peggioramento delle condizioni finanziarie. Tale deterioramento è evidente negli indicatori Janus Capital Indicators of Financial Wellbeing, utilizzati per stilare la classifica dei paesi in base al punteggio complessivo ottenuto riguardo all’atteggiamento verso a sicurezza finanziaria, il risparmio e la ricchezza, la previdenza, l’accesso al credito e la proprietà degli immobili. 

Secondo tali criteri l’Italia occupa il quinto posto, mentre in vetta si trova l’Olanda seguita da Germania e Regno Unito. Rispetto alla scorsa edizione la Francia è quella che ha osservato il calo più significativo, pari a 23 punti, forse in parte correlato all’effetto del drastico programma di riforme economiche e sociali deciso dal Governo di Sarkozy. Anche la situazione dell’Italia si conferma preoccupante seppure la sua posizione in classifica non sia peggiorata, ma resti stabile. 

Dal punto di vista della sicurezza finanziaria emerge che il 28% delle famiglie a livello europeo si aspetta un peggioramento per il prossimo anno. Naturalmente come già evidenziato la situazione cambia da paese a paese, tuttavia non si tratta di un quadro confortante. 

Per quanto riguarda il tema del risparmio e della ricchezza, caro a chi si occupa della gestione delle finanze dei risparmiatori, emerge che una percentuale molto significativa di intervistati (16%) ha dichiarato che il proprio reddito non è sufficiente a coprire l’attuale livello di spesa, è quindi ne è sorta la necessità di contrarre dei debiti. Il 49% seppure non riesca a risparmiare riesce perlomeno a “sbarcare il lunario”. Infine un terzo degli intervistati (32%) sta invece cercando effettivamente di risparmiare denaro. L’avversione al rischio resta comunque strutturale.

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