Geronzi: servono nuove regole

 «Occorre riprendere con determinazione il tema delle nuove regole. È necessario agire, a livello globale, sui due versanti: delle banche e delle operazioni oggi non regolate o non adeguatamente regolate, in primis i derivati, poi hedge fund. Insomma, sia agendo sui sistemi bancari sia regolando le operazioni, a prescindere da chi siano poste in essere, si deve incidere anche sul ‘sistema ombrà, negando a chi vi opera l’acqua nella quale nuota». Così il presidente di Generali, Cesare Geronzi, nel corso della sua ‘Lectio Magistralis’ alla Facoltà di Economia dell’Università di Roma ‘La Sapienza’

 

«Del deciso avvio della riforma del sistema monetario internazionale abbiamo urgente necessità». Ad affermarlo è il presidente delle Assicurazioni Generali, Cesare Geronzi, nel corso della sua ‘Lectio Magistralis’ alla Facoltà di Economia dell’Università di Roma ‘La Sapienzà. «È certo -afferma- che oggi senza un coordinamento non solo delle politiche monetarie ma anche delle politiche economiche dei principali paesi, non vi è soluzione ai problemi che ci attanagliano. Anzi, si mette a rischio la stessa ripresa mondiale».

Per il presidente di Generali, «è auspicabile che nell’imminente incontro di Seoul del G-20 dei Capi di Stato e di Governo sul tema del coordinamento si compia un passo in avanti più deciso oltre quanto deciso dal G-20 finanziario, innanzitutto impedendo che si agisca sui cambi per sostenere le esportazioni. Se, infatti, queste condotte protezionistiche dovessero continuare, altro che nuova Bretton Woods». La ripresa, a livello internazionale, come diffusamente viene osservato, rileva Geronzi, «è lenta, disomogenea, di entità ancora insufficiente, a volte segnata da battute d’arresto. Se, dunque, le cause della crisi sono rinvenibili, negli Usa, nella politica monetaria, nella regolamentazione e nei controlli, è in questi versanti che occorre oggi intervenire, a livello nazionale e a livello globale. Gli Stati Uniti sono riusciti a varare una interessante riforma finanziaria i cui effetti non sono però subito riscontrabili. Tuttavia, di pari passo con la lenta uscita dalla crisi, è sembrato che, in campo internazionale, si diffondesse l’oblio della sua gravità e degli iniziali fermi propositi di prevenire il verificarsi in futuro di fenomeni del genere» conclude il presidente di Generali

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