G20, accordo ancora lontano

Alla vigilia del vertice del G20 di Seoul sono sempre più serrate le trattative per arrivare ad un accordo sul tema valute. Oggi, il primo ministro britannico David Cameron si è impegnato a combattere il protezionismo, ma ha chiesto alla Cina di garantire una maggiore flessibilità del cambio dello yuan.

In un incontro con il presidente cinese Hu Jintao, Cameron ha dichiarato che la Gran Bretagna “continuerà a dire all’Europa di essere aperta al commercio con la Cina e a non mettere barriere commerciali e abbiamo bisogno del vostro aiuto per rendere più forte la nostra argomentazione”. Ma il premier britannico, nel corso della sua giornata a Pechino ha anche sottolineato l’importanza di un più alto tasso di cambio della valuta cinese.

“Non può essere fatto in un giorno – ha affermato – ma è una cosa che deve accadere”.

Purtroppo, secondo quanto dichiarato dal portavoce del comitato di Presidenza del G20 coreano, Kim Yoon-Kyung, al momento “ogni paese è rimasto sulla sua posizione originale”. Nella bozza del comunicato finale su cui si dovranno confrontare i leader nella due giorni di Seoul “tutto è lasciato tra parentesi”, perché “nessuno è riuscito a trovare un accordo”. Per questo i colloqui proseguiranno anche oggi. Il portavoce del Comitato di Presidenza ha semplicemente ricordato che nel testo si dovrebbe fare riferimento al no alle «svalutazioni competitive», al nodo valutario e agli squilibri delle partire correnti.

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