Fideuram prende tempo, Julius Baer si rafforza in Italia

Mentre in casa Banca Fideuram continuano le riflessioni su quando sia il momento opportuno per sbarcare in Borsa, anche se come è stato ribadito più volte “non ci sono le condizioni migliori per andare sul mercato” e quindi l’operazione, stoppata nel giugno scorso, resta congelata così come i colloqui intercorsi in parallelo col fondo di private equity Usa Hellman & Friedman per l’acquisto da parte dello stesso di una quota di minoranza in vista dello sbarco sul listino italiano, non si arrestano i movimenti in corso nel mondo del risparmio gestito italiano, a partire dalla stessa Banca Fideuram.

 

Il direttore generale della controllante Intesa Sanpaolo ha infatti confermato che è in corso la due diligence su Banca Sara pur aggiungendo che per ora “è prematuro fare qualunque tipo di considerazione”. Qualcosa di più potrebbe emergere nell’arco di qualche settimana, mentre per il discorso Ipo anche Morelli ha ricordato che l’istituto non avendo “impellenza di cedere queste attività” preferisce attendere “che le condizioni di mercato si incrocino con le nostre aspettative” (a suo tempo Corrado Passera aveva dichiarato di voler vedere una valorizzazione di Banca Fideuram non inferiore ai 3 miliardi di euro).

 

Chi invece continua nel suo processo di riorganizzazione e crescita sembra essere Julius Baer Sim: portata a termine l’integrazione con l’Alpha Sim di Carlo Mozzi e Cosimo Bisiach, il gruppo elvetico aveva insediato già a inizio anno Stefano Canossa quale amministratore delegato della struttura italiana. Ora Canossa, richiamato a Zurigo “per assumere un nuovo importante incarico nell’ambito di progetti di sviluppo” viene sostituito da Gian Paolo Bardelli, dal 2006 responsabile del dipartimento internazionale di Private Banking presso Julius Baer a Singapore.

 

Insieme a Bardelli per il quale “ora che l’integrazione di Alpha Sim è stata completata con successo, possiamo continuare a sviluppare la nostra strategia di crescita nella Penisola” arriva ai vertici di Julius Baer Sim anche Giovanni Flury, già membro della di Julius Baer Sim. Con queste nomine il gruppo svizzero vuole sottolineare la strategicità del mercato italiano e punta a sviluppare la propria rete di relazioni con i clienti, investendo sia nella crescita geografica sia in quella dimensionale.

 

Come dire che, crisi o non crisi, il mercato italiano continua a far gola a tanti operatori esteri, pronti ad approfittare di ogni passo falso o incertezza degli intermediari italiani per lanciare le proprie proposte tanto alla clientela quanto, par di capire, ai professionisti delle reti. Confermando così la rilevanza dei gestori di clientela anche in un momento di incertezza dei mercati e dello scenario macroeconomico oltre che politico.

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