Se sia meglio aprirsi un bar o lamentarsi delle aziende che trattano
da dipendente chi si definisce “professionista”.
Credo che una cosa sia evidente : non tanto la definizione di
Promotore Finanziario, quanto la sua quotidiana esplicazione in
rapporti, organizzazioni e manifestazioni faccia esplodere le
contraddizioni e le criticità.
E’ certamente il momento di confermare – e con forza- la validità
della professione di Promotore Finanziario .
Semmai è da rivedere la sua struttura organizzativa e comportamentale.
Qual è la via di uscita dai problemi evidenziati dal collega?
E’ lui stesso a dare la soluzione quando mette al centro di tutto IL
CLIENTE e non le aziende.
Con coerenza e lucidità però poi bisogna declinare la centralità del
cliente in fatti e strumenti concreti finalizzati alle premessa.
Bisogna attrezzarsi per scegliere il servizio migliore per il cliente
e non quello “stimolato” dalla azienda (Questo lo impone peraltro
anche la Mifid).
Bisogna organizzarsi per essere, fare e guadagnare da professionista
(e questo lo si trova sul mercato delle reti, aldilà dei “marchi”).
Bisogna decidere in proprio, assumendosi le responsabilità e non
limitarsi all’antico e vano brontolio contro il manager di turno, che
molte volte è funzionale a chi lo nomina.
Ribadisco un concetto a me caro: bisogna diventare imprenditore di se
stesso, diventando così un professionista al servizio solo del
cliente, offrendogli, senza conflitti di interessi, quanto di più
idoneo ci sia sul mercato.
Se questa è la qualità del servizio realmente offerta, la
remunerazione non potrà che essere conseguente ed adeguata.
Non lamentiamoci e basta; diamo il nostro contributo e la nostra
testimonianza ad innovare questa professione che resta Bellissima e
ben gratificata dai clienti.
Roberto Imbimbo
Promotore Finanziario
Presidente e Amministratore Delegato
C&A Consulenti Associati SpA