A parlare è Alessandro Profumo, per oltre un decennio alla guida di Unicredit, in una conversazione, a porte chiuse, al Circolo della Società del Giardino con il giornalista e scrittore Beppe Severgnini. Un colloquio di oltre un’ora e mezza, in una sala gremita dai soci del circolo (dove è di rigore presentarsi con la cravatta) sul rapporto con la lettura e i libri. Un Profumo rilassato e a suo agio accomunato a Severgnini dalla comune fede interista (ma nessun commento anche sull’ultima sonante vittoria dei nerazzurri in campionato) parla di sè attraverso i libri e sul suo futuro dice: «farò qualcosa, non so se come manager o imprenditore, sono aperto a qualsiasi opzione ma non ho pressioni nè emotive, nè temporali».
L’ex a.d di Piazza Cordusio, come riporta Ansa, ribadisce, anche, che l’ipotesi di entrare in politica «non esiste», e poi scorrendo l’agenda della memoria ricorda che in tanti anni di lavoro la lettura ha accompagnato più di un suo viaggio. «Quando leggi fai silenzio intorno a te» e questo ti consente «la riflessione», spiega Profumo che confessa una passione più per le narrativa che per i saggi con una particolare predilezione per Chaim Potok. Il manager che confessa di «aver una ristretta cerchia di amici »con cui ci scambiamo titoli« e di trascorrere le sue vacanze tra lettura e immersioni, rileva anche che la lettura »aiuta la capacità di ascolto« perchè la principale dote di un amministratore delegato deve essere quella di »capire le persone« per gestire poi bene un’azienda.