…uno a cui avrei voluto dire: sta’ attento, non ti mettere nei pasticci, guardati dai furbetti, ma se ti capita di finire in trappola, non arrenderti, trovati un buon avvocato, affidati agli amici, non mollare mai.
Il tormentone si ripete: è la storia di una lotta, senza esclusione di colpi, tra un promotore finanziario e i ragazzacci di una banca italiana.
In questi ultimi anni sono stati pubblicati molti libri di denuncia che dovrebbero far riflettere , tanto per citarne qualcuno c’è il bellissimo libro “Tanto il cliente va in banca che ci lascia il capitale” di Gianluigi De Marchi oppure Vaffabanba di Lorenzo Marconi e Marco Frattini e tanti altri.
Chi scrive un libro di denuncia sa bene che la giustizia anche se lenta arriva, gli organi di vigilanza funzionano e gran parte delle banche sono guidate da validissimi e corretti dirigenti.
Chi scrive un libro di denuncia sul sistema bancario lo fa perché interpreta un sentimento diffuso ovvero quello di tante persone che sono stufe della prepotenza, dell’arroganza e soprattutto della mediocrità di tanti ragazzacci che brigano nel mondo della finanza, ragazzacci che sono l’espressione di un malcostume che danneggia il sistema in generale che viene vissuto – per responsabilità e colpa di questi imbroglioni – come qualcosa di poco pulito.
Chi scrive libri di denuncia assomiglia un po’ ai ribelli nordafricani che si sono stufati dei loro terribili dittatori.
C’è aria nuova nell’aria e non si tratta del fatto che sta arrivando la primavera.
Di Nicola Scambia
