Promotori – Credit Suisse, un private banking da 18 miliardi

Con un utile netto rettificato pari a CHF 1,6 miliardi e un ROE rettificato del 18,8% nel 1T11, Credit Suisse ha ancora una volta dimostrato che il proprio modello di business genera utili stabili e di alta qualità.

L’indebolimento del tasso di cambio medio di USD ed EUR nei confronti del CHF ha penalizzato i risultati del 1T11 rispetto al 1T10.

·        La base di capitale si conferma molto solida, con un Tier 1 ratio del 18,2% a fine 1T11, contro il 17,2% a fine 4T10 e il 16,4% a fine 1T10.

·        Il Private Banking ha totalizzato una raccolta netta pari a CHF 18 miliardi.

·        L’Investment Banking ha ancora conquistato nuove quote di mercato. Ricavi netti di CHF 4,9 miliardi, più 42% rispetto al 4T10.

·        Nel 1T11 la Banca ha continuato ad attuare con successo la propria strategia, che comprende acquisizioni come Hedging Griffo in Brasile e la partecipazione in York Capital.

·        Credit Suisse ha osservato un costante miglioramento della performance d’investimento e un aumento delle commissioni di performance nell’Asset Management e ritiene che vi sia un ulteriore potenziale di crescita.

·        Dovrebbe inoltre proseguire il buon andamento dell’attività della clientela, sostenuta da una maggiore propensione agli investimenti ad alto rendimento e da una crescente richiesta di servizi di consulenza completi.

In merito al quadro normativo Brady Dougan, Chief Executive Officer, ha affermato: “Alla luce della crisi finanziaria, le banche devono adottare criteri patrimoniali più stringenti, e con Basilea III disponiamo di un quadro di riferimento in grado di promuovere parità di trattamento in tutto il mondo. Nel 2010, la Commissione di esperti della Confederazione ha formulato proposte su come le grandi banche svizzere potrebbero risolvere la questione del “too-big-to fail”. Siamo favorevoli alle proposte della Commissione di esperti e riteniamo che possano essere attuate senza grandi ripercussioni sulla nostra competitività in regime di Basilea III. Siamo incoraggiati dal fatto che le misure proposte dagli enti regolatori al di fuori della Svizzera fanno intravedere un progresso verso condizioni analoghe in altri mercati”.

 

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