Consulenti – Per il bene di tutta la famiglia

Come è nata l’idea Advin Partners sim?
La società è nata nel 2007 su iniziativa dei due partner: Zeno d’Acquarone e Giovanni Tosi, attivi nel settore della consulenza finanziaria dal 2002 in qualità di fondatori di una precedente società di consulenza indipendente. Advin Partners è la naturale evoluzione di un percorso professionale e si colloca nel contesto del recepimento della direttiva Mifid in Italia. A fronte dell’incertezza sulla nascita dell’Albo dei consulenti, la scelta è stata quella di operare fin da subito in un contesto normativo certo e regolamentato e pertanto abbiamo optato per fondare una spa e contestualmente fare richiesta per ottenere l’autorizzazione ad operare come SIM di Consulenza. La società opera come multy-family office finanziario.

Considerando la vastità del mercato della consulenza finanziaria italiana, cosa caratterizza specificatamente il vostro modello?
Abbiamo concepito la società per rispondere alle esigenze di famiglie con patrimoni rilevanti e complessi, tipicamente allocati presso più intermediari e che per motivi vari desiderino avere un interlocutore terzo e indipendente rispetto ai “depositari” del patrimonio a cui affidarsi per condividerne le scelte di allocazione e per aver un servizio di consolidamento e reportistica integrata. Al di là di valori come etica ed integrità che vorrei dare per scontati, anche se spesso non è così, una boutique piccola ed indipendente deve puntare su professionalità e qualità del servizio. Il nostro modello di business non prevede, a differenza di altri family office, la “delega” di gestione sui patrimoni under-advisory. Per nostra scelta strategica e per avere un miglior controllo del rischio, fin dall’inizio nell’attività consulenziale, abbiamo optato per avere il dominio più ampio possibile sulla scelta dei sottostanti nei portafogli in consulenza. Nei confronti della nostra clientela, preferiamo assumerci le responsabilità in toto del nostro operato, nel bene e nel male, ma vogliamo essere nelle condizioni di poter sempre rispondere alla domanda dei clienti: ma in quali strumenti e titoli è investito il mio patrimonio ? Per fare questo, abbiamo inserito nella struttura la figura di uno Strategist occupata da un gestore professionale certificato CFA che effettua tutte le scelte di portafoglio. Altro aspetto fondamentale e punto critico per l’efficienza del servizio di consulenza è “l’infrastruttura” informatica che deve essere altamente efficiente sia per quanto riguarda la parte operativa del servizio che per la parte del reporting. Abbiamo sviluppato, in quasi dieci anni di lavoro, un software proprietario con funzionalità avanzate in grado di rispondere alle esigenze più articolate di reportistica da parte soprattutto di quelle famiglie con patrimoni “ramificati” e con più intestatari che in assenza di tale servizio rischiano di perdere il “controllo” di quello che sta accadendo alle loro risorse finanziarie.

Come è andato il 2010?

Il 2010 è stato un anno difficile in virtù di tutte le turbolenze che hanno caratterizzato l’andamento dei mercati. Ciònonostante, siamo soddisfatti, abbiamo “puntato” sulla difesa dei portafogli e questo ha premiato alla fine. Il nostro obiettivo non è quello di “moltiplicare” il patrimonio dei clienti ma di conservarlo. E per raggiungere questo obiettivo, ci sono anche momenti in cui bisogna avere la forza di convincere i clienti a rinunciare a extra rendimenti. Non è un compito facile, ma è anche il vero modo di concepire la consulenza che non deve per forza tradursi sempre nella ricerca del massimo risultato. Sul fronte della società, abbiamo incrementato la clientela e stiamo crescendo ad un tasso medio del 30% all’anno in termini di fatturato.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Credo che per crescere e far nascere dei “campioni” indipendenti nella consulenza assisteremo a fenomeni di consolidamento tra realtà simili. La crescita per via endogena presenta dei limiti fisiologici e tempistiche dilatate nel tempo. Con questa consapevolezza ci stiamo guardando in torno per valutare aggregazioni o l’ingresso di partners.

Apriamo una piccola parentesi. Dott. D’Acquarone, lei è anche presidente di Ascosim (l’associazione delle Sim di consulenza). A oltre un anno dalla costituzione, come giudica questa esperienza? L’Albo dei consulenti indipendenti è davvero necessario alla professione o si tratta di un elemento a cui è possibile rinunciare?
Penso di poter affermare che ASCOSIM sia stata un’iniziativa fino ad ora positiva e apprezzata. Abbiamo instaurato con le autorità di vigilanza un dialogo costruttivo e proficuo che ha già dato vita a risultati in termini di richieste avanzate e collaborazioni e su questa strada intendiamo proseguire. Abbiamo organizzato momenti di formazione per i nostri associati e da ultimo la prima edizione del Forum Nazionale sulla Consulenza che ha riscontrato il parere positivo degli operatori incoraggiandoci e proiettandoci già verso la seconda edizione per l’anno prossimo. Stiamo lavorando per dare sempre più credibilità e visibilità all’Associazione come polo aggregante di realtà solide e consolidate. Per quanto riguarda l’Albo dei consulenti ritengo che la questione non stia nei termini se necessario o meno in quanto si tratta di recepire una direttiva europea e pertanto è importante che nasca perché questo “vuoto” che ormai dura da più di tre anni non sta giovando al mercato. Ci sono figure che in forma di persona fisica o giuridica stanno operando in un contesto non vigilato e questo non è positivo. Mi auguro pertanto che si reperiscano le risorse necessarie per farlo decollare al più presto.

Un pensiero conclusivo Molti consulenti finanziari leggeranno questo articolo. Cosa si sente di dire a quanti fossero interessati alla vostra realtà (Advin Partners)? Che tipo di sviluppo professionale offrite?

Come ho precedentemente illustrato, ADVIN si rivolge a clientela di fascia elevata. Le possibilità di collaborazione esistono con figure professionali che cerchino una struttura solida e consolidata a cui “appoggiarsi” per ricevere tutta una serie di servizi che credo siano difficilmente replicabili come persona fisica e potersi così concentrare sul mero aspetto relazionale e consulenziale con il cliente. 

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