Promotori – Previdenza, fisco e ricambio generazionale, i veri nodi

In questi giorni si è aperto un dibattito molto interessante sull’Anasf ricco di temi e di posizioni diverse, un vero dibattito! Che il dibattito avvenga sugli organi di stampa è un’assoluta novità per la nostra Associazione e anche questo un segnale di cambiamento che personalmente reputo positivo. Ritengo, infatti, indispensabile che tutti i promotori finanziari, sia quelli associati che i non ancora associati all’Anasf, vengano a conoscenza delle diverse posizioni presenti nell’Associazione. Le diverse posizioni si esprimono sul come affrontare i temi che interessano i PF e sulla rappresentanza nell’ Organizzazione.
 
Nel suo intervento, su queste pagine, un rappresentante della lista 2  da un suggerimento di buon senso, che va nella direzione della più ampia partecipazione al confronto sull’attuazione delle mozioni. Auspica un confronto sui contenuti delle mozioni uscite dal Congresso, il resto (lo dico io) è superato dai fatti, la modifica statutaria apportata al Congresso, da incarico al Presidente di scegliere i componenti il Comitato Esecutivo tra gli iscritti dell’Anasf con provate competenze. In linea con lo statuto il Presidente ha scelto tra gli iscritti e i Consiglieri Nazionali, la sua squadra, inserendo esclusivamente colleghi delle liste 2 e 3 con l’aggiunta di due colleghi della lista 1(promotori e Consulenti) eletti dalle liste 2 e 3. Nella forma, “ tutto bene madama la marchesa”, nella sostanza viene eliminato chi non è d’accordo con la maggioranza, ammantando tutto ciò di una maggior efficienza del Comitato Esecutivo.

Un altro passaggio pone l’attenzione sul riferimento Aziendale(casacca) dei PF, come se questo non esistesse, e mi fa specie che sia proprio lo stesso rappresentante della lista 2 a muovere questa critica, visto che nella sua lista su 28 delegati al Congresso, 19 erano della stessa Azienda nella quale lui opera. Per quanto mi riguarda ho ben chiaro che Anasf  rappresenta i PF mentre Assoreti rappresenta le Reti, non sono certo che lo stesso concetto sia chiaro all’attuale maggioranza che governa l’Associazione, visto i loro comportamenti. Sarà un caso, infatti, che le persone capaci e competenti a ricoprire ruoli importanti in Associazione si trovino sempre e solamente in alcuni Promotori Finanziari operanti per le solite due o tre Società Mandanti. Per averne conferma basterebbe andare a vedere la composizione dell’Esecutivo e del Consiglio Nazionale Anasf, il Comitato Direttivo APF, L’Assemblea APF e non ultima il Consiglio d’Amministrazione di €FPA, per rendersene conto.

Voglio ricordare a tutti, che i PF sono rappresentati in Anasf dalle Liste programmatiche e dai loro delegati liberamente eletti, e sono queste le componenti che “dovrebbero” (ho usato il condizionale perché questo non avviene) essere rappresentate negli organi dell’Associazione. Per essere molto chiaro i PF che hanno eletto i loro rappresentanti, attraverso libere elezioni nella lista 1 devono essere rappresentati da persone scelte dai delegati della lista 1. Sono certo che qualcuno vorrà ribadire, che questa discussione nasce solo dal fatto che sono stati esclusi dalle poltrone i rappresentanti delle liste che hanno perso le elezioni, mentre  l’innovazione apportata è stata di scegliere una nuova strada liberandoci dal cosiddetto manuale cencelli.

La ragione vera è invece che è stata tolta dignità di rappresentanza a molti colleghi circa 3.500 (il 46%) che avendo votato le liste 1, 4 e 5 non avranno modo di far sentire la loro voce negli ambiti associativi. Siamo convinti che tra i temi che interessano i PF ci sono: l’Enasarco, il fisco, lo sviluppo della professione, il ricambio generazionale, la consulenza e il rapporto con le mandanti attraverso un nuovo accordo contrattuale. Su questi temi gli orientamenti del Congresso sono alquanto superficiali e lacunosi. E’ quindi importante e necessario porre le questioni in modo chiaro: per il PF che ha raggiunto l’età pensionabile di vecchiaia, e che ha maturato “solo” 15 anni di contribuzione, avere all’interno del C.d. A. di  Enasarco un rappresentante Anasf potrà garantirgli una rendita o la restituzione del capitale accumulato? E ancora,  l’attuale dirigenza Anasf , attuando l’indicazione del Congresso di far nascere la Cassa di Previdenza Autonoma, è in grado di indicare agli associati quando tempo ci vorrà per costituirla e quale sarà l’impegno economico?

Angelo Cerea
Consigliere Nazionale Anasf
Rappresentante della componente “Promotori e Consulenti”

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