Super bollo sul deposito titoli, mazzata per le banche on-line?

Tratto da Il Sole 24 Ore

Tra qualche anno un Fisco nuovo per le rendite finanziarie. Con un’aliquota unica del 20% che premia il risparmio lasciato sul conto corrente ma anche quello che trova il coraggio del lungo termine.Chi ha un dossier in banca, però, dovrà incassare in tempi veloci un notevole rafforzamento dell’imposta di bollo, introdotta nel 1992 e mai più modificata. Si passerebbe da 34,20 a 120 euro l’anno. E poi c’è il ritocco all’Irap per banche e assicurazioni (0,75 per cento) che ha sostituito il revival del fissato bollato sulle operazioni di Borsa e la tassa sul trading delle banche, improponibili perché in contrasto con regole già approvate e nuove tendenze dell’Unione europea. Queste sarebbero le novità fiscali più significative per gli investitori privati, che si stanno chiedendo in che modo la manovra entrerà in rapporto con i risparmi di famiglia. L’Irap non è direttamente affar loro, ma aspettarsi che in qualche modo i maggiori oneri per le banche arrivino a valle non è un esercizio di pessimismo eccessivo.

E il Fisco nuovo come sarà? L’aliquota unica sulle rendite da capitale al 20% porterebbe in dote un notevole sgravio per i conti correnti di tutte le specie, il cui rendimento è tassato oggi al 27%, mentre diventerebbe più salato il conto erariale per azioni, obbligazioni, fondi e altri strumenti finanziari che oggi sopportano un’imposta del 12,5%. Da questo nuovo sistema sarebbero invece esclusi i titoli di Stato italiani (che resterebbero tassati al 12,5%), oltre a fondi pensione, forme di assistenza socio-sanitaria complementari e piani di risparmio a lungo termine. La previdenza integrativa, quindi, manterrebbe probabilmente l’attuale regime agevolato di tassazione. I piani di risparmio a lungo termine – una possibilità che per ora il nostro sistema non contempla – sarebbero invece una novità e un modo per invogliare l’investimento duraturo nel risparmio gestito, già sperimentata in altri Paesi europei e negli Stati Uniti. 

Come funzionano? Si tratta di conti dove è possibile depositare strumenti e titoli impegnandosi a mantenerli per cinque, dieci anni in cambio di un lauto sconto fiscale a fine corsa. Una proposta articolata in merito è stata messa sul tavolo nei mesi scorsi da Assogestioni, la Confindustria dei fondi guidata da Domenico Siniscalco. L’aumento dell’imposta di bollo sull’estratto conto del deposito titoli potrebbe essere invece una misura che entra in vigore velocemente. Oggi è pari a 34,20 euro annuali per tutti coloro che hanno in giacenza valori superiori a mille euro. L’aumento è notevole, fino a 120 euro. Vale a dire più del triplo. La mini stangata arriverebbe, come accade ora, contestualmente alla consueta comunicazione sullo stato dell’arte del dossier, che può essere trimestrale, semestrale o annuale.

La riflessione di Bluerating
Come andrà a incidere questa svolta sulle banche on-line che fanno del trading il proprio cardine? Portafogli più ricchi o incetta di addii da parte dei clienti meno affezionati? Ai lettori l’ardua sentenza

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!