Il Leone di Trieste per ora è sazio

Per la rete della settimana, questa volta BLUERATING ha voluto fare quattro chiacchiere con il direttore generale, Piermario Motta, di una società nata da uno dei maggiori gruppi italiani in campo assicurativo, Banca Generali.
Osservando i dati di raccolta da inizio anno forniti da Assoreti, Banca Generali ha realizzato il miglior risultato nell’ambito del risparmio gestito, con 532,2 milioni di euro tra gennaio e maggio, mentre nell’amministrato sussistono deflussi pari a 22,1 milioni. Come valutate questi risultati?
La leadership nella raccolta gestita è un risultato estremamente soddisfacente perché riflette in modo lampante il grado di apprezzamento della clientela ai nostri servizi di consulenza per la cura del risparmio e degli investimenti. Nonostante la volatilità dei mercati e le incognite macroeconomiche sullo sfondo siamo stati in grado di raccogliere oltre 600 milioni nel semestre in virtù di un approccio professionale di consulenza senza alcun conflitto di interesse. Tra i risparmiatori sta crescendo la consapevolezza del valore aggiunto nel medio-lungo termine di una gestione prudente e diversificata che non rinunci alle opportunità sulle diverse piazze mondiali. E i numeri ne sono la conferma. In una fase di crescente destabilizzazione sui mercati sono state infatti individuate insieme alla clientela delle soluzioni prudenziali, come le polizze assicurative a capitale garantito sviluppate dalla capogruppo, in grado di proteggere dalla volatilità e dall’esposizione diretta ai titoli governativi.
Che impatto stimate possa avere sulla vostra raccolta il previsto aumento del bollo sui depositi titoli, mentre, e questo potrebbe rivelarsi vantaggioso, vi è una diminuzione dell’aliquota al 20% sui conti deposito e su quelli on-line?
Occupandoci di gestione del risparmio, l’impatto è sicuramente molto marginale. Inoltre, siamo convinti che l’ampia gamma di prodotti e servizi offerti, abbinata al valore della consulenza rappresentino la ricetta giusta per avvicinare tutti quei clienti che, avendo operato finora con diversi istituti, vogliano diminuire l’incidenza delle spese e concentrare le posizioni con un unico referente. Riguardo alla riduzione dell’aliquota sui conti deposito, si tratta di un intervento che non ci riguarda direttamente visto che, non avendo problemi di funding e liquidità come altri istituti, avevamo scelto da tempo di non ricorrere a questo tipo di strumenti che, oltretutto, in questa fase di tassi in salita per gli stessi titoli di Stato perdono competitività e attrattiva. Ad oggi l’ultima asta dei Bot a 12 mesi garantisce rendimenti superiori anche di 50-60 punti base ai migliori conti deposito.
La tecnologia è ormai un elemento fondamentale della vita moderna. In ragione di ciò sempre più banche stanno sviluppando la propria offerta di intermediazione, compresa quella di consulenza, attraverso canali immateriali (mobile banking, internet, etc.). In merito a quest’aspetto come si sta muovendo Banca Generali?
Siamo stati tra i primi a sviluppare una piattaforma di conti on-line per i nostri clienti sposando un’evoluzione continua delle funzioni e dei servizi che negli ultimi tempi s’è guadagnata riconoscimenti sia dalle società specializzate nelle valutazioni della fruibilità, sia dalla stampa per il rapporto tra costi contenuti e livello di operatività. Il passo successivo riguarda un’innovativa applicazione all’avanguardia per operatività, sicurezza e facilità di utilizzo con l’obiettivo di facilitare il lavoro al professionista e la fruibilità al cliente.
In periodo estivo è buona norma concedere un po’ di chiacchiere al “calciomercato”. In virtù della crescente spinta alla razionalizzazione del sistema bancario, Banca Generali ha in vista possibili nuove acquisizioni?
Le acquisizioni sono nel nostro Dna avendo coinvolto nel nostro processo di crescita diverse realtà. Siamo quindi senza alcun dubbio un player attivo e sempre attento alle opportunità che si presentano sul mercato, che tuttavia ad oggi sinceramente non ravvisiamo. Questo comunque non ci preoccupa visto che la nostra struttura è in grado di assorbire senza modifiche sostanziali all’attuale organico una mole di masse anche del 20-30% superiore a quella attuale.
Uno dei temi più caldi del mondo della promozione finanziaria è sicuramente quello legato alla remunerazione dei consulenti. Quale modello di incentivazione adotta Banca Generali nei confronti dei propri promotori?

Siamo molto attenti nella selezione di profili di qualità e sul modo di accompagnare la rete al raggiungimento degli obiettivi di crescita, e di conseguenza a come gratificarli. Negli ultimi 2 esercizi la raccolta netta è aumentata di 3,3 miliardi e le retribuzioni della rete in scia agli obiettivi raggiunti sono salite mediamente del 35% a fine 2010. Abbiamo anche predisposto da poche settimane un piano di stock options dedicato unicamente ai professionisti a ulteriore gratificazione dei numeri raggiunti dallo scudo fiscale in poi. La remunerazione dei consulenti è legata a doppio filo con la qualità dei portafogli e degli obiettivi raggiunti in modo assolutamente trasparente e senza conflitti di interesse nell’approccio alle soluzioni per il cliente. I piani di incentivazione sono competitivi ed estremamente stimolanti in termini di specializzazione. Infatti, ci impegniamo affinché il percorso di crescita del professionista si confronti continuamente con eventi formativi dove, con l’ausilio di consulenti ed esperti di levatura internazionale, le proprie competenze si rafforzino e possano tradursi in modo ancor più tangibile in valore aggiunto per la clientela.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!