Per l’Albo ora entrano in gioco le Camere di Commercio

Saranno le Camere di commercio la soluzione per superare il nodo del finanziamento dell’Albo? La proposta è della senatrice Cinzia Bonfrisco del Pdl, avvicinata da BLUERATING a margine dell’evento Consultique. Che potrebbe avere attuazione nel Decreto Sviluppo (ora alla Camera) di metà ottobre.

Senatrice Bonfrisco, ha parlato di visione banco centrica del ministero dell’Economia non facile da scalfire. Proprio l’inerzia del Ministero sembra uno degli ostacoli da rimuovere per l’avvio dell’Albo.  Il Decreto Sviluppo potrebbe essere utilizzato per imporre un termine al dicastero per fare il regolamento delle società di consulenza e nominare i componenti dell’Organismo per la gestione dell’Albo?

Lo escludo. Non possiamo imporre una data perentoria al Ministero dell’Economia.

Lei ha accennato al prossimo Decreto Sviluppo come strumento per favorire la nascita dell’Albo. In che senso?

Con la premessa che intendiamo consultarci anche con le associazioni di categoria dei consulenti finanziari prima di individuare misure appropriate e poi avviare un’opera di sensibilizzazione diretta ai colleghi della Camera, un’area di intervento potrebbe essere la ricerca in una soluzione per il finanziamento dell’Albo dei consulenti finanziari nell’ambito del Decreto Sviluppo. Servono 1,5 milioni di euro per le spese di realizzazione del registro e in questo clima di tagli bisogna trovare una soluzione di finanza creativa. Penso, per esempio, a un allargamento delle competenze delle Camere di Commercio che godono di finanziamenti pubblici, a cui potrebbe essere affidata la macchina organizzativa dell’Albo. Una cosa è certa.

Quale?

Bisogna far presto non saolo nell’interesse dei tanti consulenti finanziari indipendenti ma anche di un sistema finanziario più libero che contribuisca all’affermazione del dettato costituzionale sulla tutela del risparmio.

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