B. Euromobiliare, la crisi non la preoccupa troppo

Avevano iniziato l’anno con obiettivi ambiziosi: “inserire ulteriori 15 promotori finanziari per un contributo complessivo atteso di circa 300 milioni di euro di nuove masse” così da arrivare a un “portafoglio medio per promotore a fine 2011 di 15 milioni di euro”. Poi sui mercati si è abbattuta la crisi del debito sovrano che ha contribuito a indebolire la formazione di nuovo risparmio. Tanto che la capogruppo Credem, nella relazione sull’andamento dei primi nove mesi dell’anno, scrive: “Il gruppo ha inevitabilmente risentito della debolezza nella formazione del risparmio e dell’andamento dei mercati obbligazionari e azionari che hanno sensibilmente limitato l’evoluzione del risparmio. Nel comparto del risparmio gestito, la diminuzione ha interessato in particolare le gestioni patrimoniali e i fondi di diritto italiano; hanno, al contrario, segnato un sensibile progresso i prodotti di case terze”. Ma quali sono stati i risultati dei primi tre trimestri del 2011 di Banca Euromobiliare, in assoluto e rispetto al gruppo Credito Emiliano?

Analizzando per tipologie, la raccolta diretta bancaria della rete guidata da Stefano Bisi è risultata relativamente modesta (547 milioni di euro, pari al 3,2% della raccolta complessiva del gruppo Credem, salita a 16,859 miliardi) ma in crescita del 9% rispetto a fine 2010, ben oltre il dato medio del +3,7% (attenzione però che dal bilancio del Credem si nota come il confronto con fine settembre 2010 sia fortemente negativo, -25,3% contro un -1,6% medio di gruppo). Ben più importante è il contributo di Banca Euromobiliare nella raccolta indiretta, pari a 6,461 miliardi di euro, di cui in particolare 4,545 miliardi di raccolta gestita (su 15,464 miliardi complessivi) e 1,916 miliardi di raccolta amministrata (su 19,182 miliardi totali). In questo caso, tuttavia, la raccolta gestita appare in calo del 6% da fine 2010 (facendo leggermente meglio del dato medio di gruppo, -8,3%) oltre che rispetto al settembre dello scorso anno (-9,2%, contro un -8,4% di gruppo). In calo pure la raccolta amministrata: -13,5% da fine 2010 (in linea col -13% del gruppo) e -9,9% rispetto a dodici mesi prima (- 12,5% la variazione complessiva del gruppo).

In lieve calo apparivano anche i promotori, passati dai 337 di fine 2010 ai 317 di fine settembre (-6% circa) secondo quanto si legge nelle slide della presentazione dei dati del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2011, dalle quali emerge che anche i pf della rete Credem erano in calo, essendo scesi a 504 dai 548 di fine 2010 (-8%). Considerando che a fine settembre il patrimonio complessivo della clientela di Banca Euromobiliare era pari a 7 miliardi di euro, in calo rispetto a fine dicembre 2010 di circa 600 milioni di euro (-8%), sia per la flessione dei mercati (che ha pesato per circa 500 milioni di euro) sia per la raccolta netta, che è risultata negativa per un centinaio di milioni nei primi nove mesi dell’anno. Il portafoglio medio per promotore si aggirava dunque attorno a 22 milioni di euro, ben oltre gli obiettivi di inizio anno e più che doppio rispetto a quella soglia di 10 milioni di euro di portafoglio per promotore che molte società individuano come requisito ormai indispensabile perché l’attività di un promotore finanziario sia redditizia per lui e per la sua mandante.

Anche per questo la capogruppo non sembra eccessivamente preoccupata di come stanno andando le cose: del resto l’incidenza del patrimonio gestito tra dicembre 2010 e settembre 2011, si legge nel rendiconto, “rimane sostanzialmente stabile (65%), nonostante la diminuzione registrata in valore assoluto (circa 450 milioni di euro)”, diminuzione “imputabile anch’essa, in primis, all’effetto mercato e, in secondo luogo, alla raccolta netta gestita negativa (135 milioni di euro), che, similmente alla raccolta netta complessiva, è stata influenzata dall’uscita dalla struttura di numerose risorse commerciali, in accordo a quanto previsto dal piano strategico e dal budget”. In compenso, il margine di intermediazione di Banca Euromobiliare nel suo complesso è in crescita da 36,1 a 36,6 milioni di euro, “grazie soprattutto al margine da servizi (+1,2 milioni di euro), mentre in termini di margine finanziario si assiste a una diminuzione (0,7 milioni di euro)”. Nel primo caso si è avuto un beneficio legato alla crescita delle commissioni connesse all’attività caratteristica della banca, “grazie essenzialmente agli stock gestiti, mediamente superiori rispetto ai primi nove mesi 2010, e alle dinamiche favorevoli al collocamento dei prodotti gestiti di terzi (Oicr e assicurativi) a scapito di quelli di gruppo”.

Per quanto riguarda invece il margine finanziario, il rendiconto segnala “la crescita dei margini sia sulla raccolta diretta (essenzialmente grazie alla ripresa dei tassi monetari di mercato) sia sugli impieghi clientela (per merito soprattutto dei maggiori volumi), più che compensati dalla diminuzione dei margini sugli impieghi di liquidità da parte della tesoreria, in particolare sugli investimenti del portafoglio di proprietà in titoli di stato”, che invece nei primi nove mesi del 2010 avevano generato “un notevole contributo tra margine finanziario e margine da servizi, a fronte di un risultato 2011 finora debolmente negativo”.

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