Ubi PI, un 2011 senza troppa crisi

Ottobre negativo per Ubi Private Investment, la rete di promotori finanziari che fa capo a Ubi Banca e che, secondo i dati Assoreti, ha registrato una raccolta netta totale in rosso di 27,42 milioni di euro, con i deflussi concentrati nel gestito e un parziale recupero nell’amministrato. Nel dettaglio gli uomini guidati da Francesco Cimino (a fine mese erano operativi 749 professionisti) hanno raccolto quasi 5,7 milioni di euro di risparmio amministrato in titoli e poco meno di un milione in liquidità, ma hanno dovuto registrare deflussi netti significativi su fondi e sicav (-25,7 milioni) e dai prodotti assicurativi (-7 milioni), oltre ad ulteriori sia pure minime erosioni per quanto riguarda Gpf e Gpm (entrambe in rosso di oltre mezzo milione di euro sempre in termini di raccolta netta).

Ciò nonostante il bilancio dei primi dieci mesi dell’anno per Cimino e la sua struttura resta positivo, con una raccolta netta di 10,6 milioni di euro che di questi tempi non è un risultato da disprezzare, anzi. Peccato che anche in questo caso se si va a leggere nel dettaglio i dati Assoreti si nota come accanto a un ottimo risultato nell’amministrato (quasi 121 milioni di euro di raccolta netta, di cui poco meno di 104 milioni in titoli e poco più di 17 milioni in liquidità) sia nettamente negativa la raccolta netta del gestito, che registra deflussi netti superiori a 110 milioni, ancora una volta in particolare per quanto riguarda fondi e sicav (-40,7 milioni) e prodotti assicurativi (-41,5 milioni) e più limitatamente per Gpf e Gpm (rispettivamente -11,4 e – 16,5 milioni di euro circa).

La raccolta positiva non sembra tuttavia essere bastata, complice un andamento dei mercati finanziari decisamente problematico, a invertire la tendenza all’assottigliamento della consistenza patrimoniale, che a fine settembre (dati Assoreti) era scivolata a 5,06 miliardi di euro, rispetto ai 5,4 miliardi di fine giugno (dato in linea con quello di fine primo trimestre). Dati che sembrano anzi destinati a peggiorare stante l’andamento dei mercati di ottobre e novembre e i dati sulla raccolta netta di ottobre sopra ricordati. Così, con poco meno di 7 milioni di euro di portafoglio medio per promotore finanziario (sempre secondo i dati a fine settembre di Assoreti), Ubi Private Investment rimaneva dunque inferiore alla soglia di 10 milioni di euro di portafoglio per promotore ormai indicato dalla maggioranza degli operatori come requisito indispensabile perché l’attività di un promotore finanziario sia redditizia per lui quanto per la sua mandante, specialmente quando il mix di prodotti/ servizi collocati pende più sul versante dell’amministrato che del risparmio gestito. Per Cimino e i suoi uomini gli ultimi scampoli di questo 2012 e l’anno che sta per arrivare si presentano dunque impegnativi, nonostante qualche segnale positivo arrivato in questi mesi dalla rete.

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