L’Anasf alle reti: non guardate solo ai professionisti già maturi

“Noi lo diciamo da tempo”, dichiara Fabrizio Alessandrini del comitato esecutivo dell’Anasf, area formazione e rapporti con le università. “Da tempo, cioè, sottolineiamo la necessità che si realizzi un ricambio generazionale. L’invito”, precisa Alessandrini, “è rivolto in maniera particolare alle reti affinché, oltre a orientarsi su professionisti senior, investano nelle nuove leve. Riconoscere le potenzialità dei giovani rappresenta l’approccio da seguire, in un’ottica di crescita e non solamente di protezione dei risultati già raggiunti. Un’Italia che non pensa allo sviluppo”, prosegue Alessandrini, “è un Paese destinato a fermarsi”. Ma c’è anche un’altra questione, in ballo. E riguarda la centralità che ha assunto il mestiere. “Proprio oggi, riconosciuto il ruolo anche sociale della nostra categoria nel mercato in termini di consulenza al risparmiatore e di sostegno di comparti dimenticati da altri canali, è importante che l’impegno delle società e delle associazioni del settore vada in questa direzione”. In che modo? Alessandrini, a nome dell’Anasf, risponde proponendo diverse opzioni. “Pensiamo a reintrodurre una forma di praticantato o di tirocinio, a politiche di supporto formativo e remunerativo dei giovani che si affacciano alla professione, a titolo di esempio. Da parte nostra, da tempo organizziamo un career day nelle università italiane, con l’obiettivo di attrarre i giovani alla professione”.

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