Londra, Rbs ridurrà ancora l’investment banking

Royal Bank of Scotland potrebbe dimezzare ulteriormente la sua divisione, già ridotta, di investment banking, dopo che il suo azionista di maggioranza, il governo britannico, ha esortato l’istituto di credito a tornare a focalizzarsi solo sui clienti britannici ritirandosi dall’America settentrionale. “Rbs deve fare ancora molto e il management è d’accordo”, ha dichiarato il cancelliere britannico George Osborne, secondo cui è necessario che la banca proceda a ulteriori tagli significativi e riduca le attività più rischiose che assorbono troppo capitale, mosse già decise “in linea con il cambiamento delle condizioni di mercato”, ha precisato. Londra è sul punto di varare una riforma radicale del suo sistema bancario, suggerita in settembre dal rapporto della Independent Commission on Banking. Il cancelliere britannico ha annunciato al Parlamento che entro il maggio 2015 sarà approvata la legge che costringerà le banche a separare formalmente le attività di retail dalle più rischiose attività di investment banking, con l’obiettivo di garantire la stabilità del settore finanziario, tutelare i correntisti ed evitare il ripetersi della crisi che aveva costretto il Tesoro a intervenire per salvare due colossi come Royal Bank of Scotland e Lloyds. I mesi di lobbying delle banche per moderare l’impatto del rapporto della Commissione, presieduta da Sir John Vickers, non sembrano avere fatto presa sul cancelliere, osserva un articolo del Sole 24 Ore. L’unica concessione al settore è un allungamento dei tempi dell’entrata in vigore, ora fissata al 2019. Intanto a breve in Gran Bretagna vedranno la luce due nuove banche: Virgin Money, che ha appena acquistato Northern Rock, l’istituto che era stato nazionalizzato durante la crisi, e Co-operative Group, che è stato scelto come acquirente delle 632 filiali che il gruppo Lloyds è costretto a vendere.

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