Le prime due settimane del 2012 sono state particolarmente ricche sul fronte economico. Se alcuni dati riguardanti la fiducia in dicembre hanno confermato il momento di stasi della congiuntura europea, indicazioni positive sono giunte dalla lettura della produzione industriale e manifatturiera francese di novembre. La rilevazione mensile, ricordano gli analisti di Bnp Paribas, è balzata rispettivamente dell’1,1% e dell’1,3% a fronte di attese degli economisti di un calo dello 0,2% e dello 0,4%. Gli effetti dello stallo economico causato dalla crisi del debito sovrano potrebbero quindi mostrarsi meno negativi di quanto finora preventivato. Ma le difficoltà non sono finite, avvertono gli esperti. La decisione di S&P di tagliare la tripla A francese e il rating di Italia e Spagna potrebbero avere ripercussioni negative sui mercati, causando nuovi balzi della volatilità. La notizia tuttavia era attesa dagli investitori, continua Bnp, secondo cui la conferma di una politica monetaria espansiva volta a favorire l’accesso alla liquidità da parte della Bce “rappresenta una carta in grado di rendere sostenibile il costo di finanziamento degli Stati maggiormente sotto pressione. E le aste di Bot e Btp hanno confermato questa indicazione”.
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