S&P annuncia downgrade a raffica, declassate anche Generali e Unipol

Nuova raffica di tagli da parte di Standard & Poor’s. Dopo la decisione di venerdì scorso di declassare il giudizio sul debito sovrano dell’Italia a BBB+, è scattato l’effetto domino, che ha travolto Generali Assicurazioni (declassata da AA- ad A+), Unipol Gruppo Finanziario (da BBB a BBB-) e Cattolica Assicurazioni (da A- a BBB+), tutti i posti in credit watch negativo.

Per quanto riguarda in particolare il Leone di Trieste, l’agenzia di rating ha spiegato che in virtù della diversificazione delle attività del gruppo in Paesi dell’eurozona con rating più elevati, “i rating di Generali possono essere superiori al rating sovrano dell’Italia fino a tre notch. Pertanto, quando abbiamo abbassato il rating sovrano di due notch, abbiamo abbassato il rating di Generali di un solo notch”.

Ma a essere colpiti dal downgrade di S&P sono stati anche la Cassa Depositi e Prestiti, partecipata al 70% dal Tesoro, che si è vista tagliare il rating di lungo e breve termine da A e A-1 a BBB+ e A-2, Poste Italiane, interamente controllata dal ministero dell’Economia, a cui è stato ridotto il rating a lungo termine a BBB+ dal precedente A- e il colosso energetico Eni, partecipato per il 3,93% dal Tesoro e per il 26,37% da Cdp, (ad A da A+ con outlook negativo).

Una situazione che ricorda quanto si era verificato già nell’ottobre scorso, dopo la decisione dell’agenzia di rating Moody’s declassare il debito sovrano dell’Italia. Il giorno dopo il downgrade era infatti scattata una sfilza di tagli ai rating delle società pubbliche, di banche e assicurazioni.

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